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Come stanno facendo ormai molti brand anche Google punta sull’ecologia, con una ricerca maggiore per quanto riguarda la sostenibilità dei suoi prodotti. Recentemente infatti il colosso della ricerca sul web ha annunciato importanti novità rispetto ai propri prodotti tecnologici. Google diventa green grazie all’utilizzo di materiale riciclato a partire dalle bottiglie di plastica.
In questo periodo storico poi la concorrenza è forte, tra le aziende tecnologiche c’è una gara a mostrare ai consumatori e ai governi che nonostante la svolta green i volumi di vendita non diminuiscono.
Google diventa green dal 2022
A partire dal 2022 l’azienda promette che smartphone come Pixel e tutti i suoi successori, ma anche gli speaker, saranno interessati da questa svolta. Il percorso certo sarà lungo e non senza ostacoli, ma il capo del team di design della progettazione hardware, Ivy Ross, sostiene che Big G è pronta al cambiamento.
Infatti nel corso di un intervista rilasciata a Fast Company ha dichiarato che il compito dei designer non è solo quello di creare cose belle, ma anche di risolvere problemi come la sostenibilità. Essa infatti, al giorno d’oggi, risulta una delle sfide più grandi da superare per la nostra società. Al team di Ivy Ross è stato per esempio chiesto di aumentare il più possibile la durabilità dei prodotti realizzati in materiale riciclato. Non solo, l’intenzione è anche quella di renderli più facilmente riciclabili una volta terminato il loro ciclo vitale.
Ad aprire il progetto, e il processo di introduzione della plastica riciclata nei dispositivi google, le chiavette Chromecast e i Google Home. In passato infatti sono stati fatti i primi test proprio su questi dispositivi per testarne affidabilità e sicurezza, visto l’esito positivo Google ha deciso di prendere la via della rivoluzione green. L’utilizzo della risorsa riciclata varia dal 20% al 42% negli involucri per i suoi altoparlanti Google Home e i dongle streaming Chromecast. Ed entro il 2022 la plastica riciclata sarà introdotta in tutti i prodotti tecnologici.
Il pensare di utilizzare prodotti riciclati è senza dubbio nobile, ma spesso ci si deve imbattere in costi di produzione notevolmente più alti. Ciò blocca sicuramente molte aziende, perché per rientrare nei costi bisogna poi aumentare i prezzi del prodotto finale e questo non permette di avere un prodotto competitivo.
Ma affinché si possa cambiare il clima si deve cercare, ora più che mai, di puntare su tecnologie più sostenibili. A partire anche dall’utilizzo, o meglio dal riutilizzo, della plastica che sta invadendo mari, oceani e non solo.
Emissioni zero per i trasporti di Big G
Google diventa green operando su più fronti. Se da una parte cerca di puntare ad un riutilizzo della plastica per la realizzazione dei suoi smartphone, dall’altra ha anche annunciato che entro il 2020 le spedizioni dei suoi prodotti saranno a emissioni zero.
Al momento Big G è già riuscita a ridurle del 40%, semplicemente passando dalle spedizioni via aereo a quelle con le navi mercantili. Questo comporterà dei tempi di arrivo più lunghi per ricevere il dispositivo o l’accessorio ordinato. Si potrebbe pensare che questa decisione possa far scappare qualche cliente, ma Google ha un’immagine e un identità chiara e sa a quali utenti puntare.
Infatti Anna Meegan responsabile della sostenibilità per l’hardware, ha sottolineato che: «Ciò che facciamo è quello che vogliono i nostri clienti, lo facciamo perché è la cosa giusta al momento giusto». Meegan inoltre precisa: «Stiamo cercando di costruire la sostenibilità in tutto ciò che facciamo. Ma ci vorrà tempo per dimostrare i progressi».
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