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Wi-Fi di luce. Ovvero un segnale luminoso, proiettato attraverso le gelide immensità dello spazio più profondo. Detta così, potrebbe sembrare l’idea partorita da uno scrittore o uno sceneggiatore di fantascienza. Invece è la realtà. O, quanto meno, potrebbe diventarlo nel prossimo futuro.
Un futuro che inizia oggi, con il rivoluzionario progetto Tows – Transmission of Optical Wireless signals for telecom Spacecraft. In italiano, Trasmissioni di segnali Ottici Wireless per le comunicazioni spaziali.
Un’impresa da 700.00 euro. Che potrebbe rivoluzionare il mondo delle comunicazioni come lo conosciamo oggi. Se pensavate che dopo la fibra ottica e il 5G il mondo delle connessioni avesse finalmente esaurito gli assi nella manica, preparatevi a stupirvi.
Addio cavi e interferenze, arriva il wi-fi di luce
I motivi che hanno spinto la ricerca in questa direzione sono molteplici. Ma soprattutto due sembrano essere le caratteristiche di punta della nuova tecnologia.
In primo luogo l’abbandono di qualsiasi tipo di cavi.
Le infrastrutture a cui siamo abituati verrebbero infatti rimpiazzate da una tecnologia satellitare avanzata, in grado di ottimizzare gli spazi e le risorse a nostra disposizione.
Ma c’è di più. Il wi-fi di luce, infatti, sarebbe del tutto privo di quelle fastidiose interferenze provocate, a volte, dalle onde radio.
Queste ultime possono causare problemi di ricezione, che con la nuova tecnologia spaziale diventerebbero di fatto solo un lontano ricordo.
Wi-fi di luce, il progetto è coordinato da un italiano
Un progetto rivoluzionario, che potrebbe segnare la storia delle telecomunicazioni e portare la tecnoogia a un nuovo livello di complessità.
Come se non bastasse, il Tows sarà un progetto in gran parte italiano.
Al coordinamento troviamo, infatti, il professor Ernesto Ciaramella dell’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione di Pisa, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea.
Il progetto non si limiterà al solo piano teorico; l’equipe del professor Ciaramella infatti realizzerà un prototipo di dimostratore, perfettamente funzionante.
Addio problemi di banda con il Wi-fi di luce
Un altro problema che le comunicazioni con il Wi-fi di luce risolverebbero è quello della banda.
Sempre più spesso le informazioni, per essere trasmesse e ricevute sui canali abituali, prevedono l’utilizzo di un notevole quantitativo di ampiezza di banda; maggiore è quest’ultima, più veloci (ed efficienti) sono i contatti.
Ma una maggiore quantità di banda implica anche una maggiore pesantezza e lentezza nel gestire le informazioni. Problemi di ordine quotidiano che il Wi-fi di luce, se dimostrato e funzionante, trasformerà in retaggi del passato.
“Queste tecnologie”, ha spiegato il professor Ciaramella, delineando quelle che sono le basi del progetto, “sono particolarmente necessarie perché vi è una crescente richiesta di banda.”
Come funziona la nuova tecnologia ottica?
Il principio su cui si basa il progetto Tows è quello di utilizzare le onde luminose in sostituzione di quelle sonore a cui la tradizione ci ha abituati.
La luce, infatti, non è in grado di attraversare le pareti dei satelliti; le comunicazioni sarebbero quindi altamente sicure e protette da eventuali intercettazioni “terze”. Inoltre, l’assenza di cavi permetterebbe maggiore libertà al satellite stesso, consentendo così una comunicazione più veloce e precisa.
“E.T telefona casa”, diceva il piccolo alieno protagonista del film di Steven Spielberg. E mentre non sappiamo ancora se delle comunicazioni via satellite possano spingersi oltre i confini dello spazio, di una cosa possiamo essere sicuri. Se il progetto Tows avrà successo, infatti, il concetto stesso di telecomunicazioni andrà rivisto e ampliato, superando confini che si credevano finora invalicabili e raggiungendo nuove vette.
Perché una volta implementata questa tecnologia per le comunicazioni spaziali, nulla vieterà al Wi-fi di luce di imporsi anche nel nostro quotidiano. In cui l’importanza di essere sempre “iperconnessi” è una necessità quanto mai imprescindibile.
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