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Dopo una prima accoglienza tiepida, il nuovo capitolo di Call of Duty, Modern Warfare è stato promosso all’unanimità. Distribuito per Ps4, Xbox One e Pc ha raggiunto un punteggio di oltre l’80% su Metacritic. Va detto anche che è un periodo davvero particolare per il progetto Infinity War. Infatti il franchise di Call of Duty è ora al suo massimo, ma deve comunque cercare di essere all’altezza del capostipite della serie. Al tempo stesso sta cercando di inseguire nella corsa allo shooter più utilizzato: il fortissimo Fortnite.
Con il nuovo titolo, che può essere visto come un reboot o come un vero e proprio nuovo inizio, si cerca quindi di tracciare una linea netta per quanto sarà il futuro di Call of Duty.
Il nuovo Call of Duty: Modern Warfare
Nel nuovo titolo della serie Call of Duty le possibilità sono davvero molte: dal multiplayer classico a quello con mezzi, dalla cooperativa Spec Ops Survival alla Campagna. All’interno del gioco poi si possono trovare dei piccoli puzzle ambientali, ma anche un interessante missione in cui, impersonando un cecchino, si deve calcolare la traiettoria giusta per colpire a grandi distanze.
Ci sono anche, com’è tipico del gioco, citazioni dai film di guerra più recenti. Come i precedenti titoli che prendevano spunto da film come Salvate il Soldato Ryan ma anche da Il Nemico Alle Porte e Band of Brothers. In Call of Duty: Modern Warfare ci sono riferimenti a Homeland, Zero Dark Thirty ma anche lievi accenni a Black Hawk Down.
Nel gioco spicca una grafica incredibile, realistica sia dal punto di vista grafico, sia per quanto riguarda l’ambientazione davvero molto attuale. Infatti nella trama si potranno trovare missioni che alludono all’uccisione di Bin Laden o rifacimenti realistici che fanno rivivere l’attacco terroristico di Londra nella piazza di Piccadilly Circus. Mentre la nazione dell’Urzikstan (dal nome di fantasia) ricorda incredibilmente la tragedia estremamente recente dei Curdi. Se i riferimenti quindi per il primo Modern Warfare ricordavano i temi di cronaca legati all’Iraq ora si vola in Siria.
E i riferimenti sono davvero molti, come l’Autostrada della morte che viene nominata nel gioco e ricorda, durante la Guerra del Golfo del 1991, la strage in cui furono bombardate le truppe di soldati iracheni lungo la strada tra Bassora e Kuwait. Per quanto riguarda questo evento, nel gioco la colpa è attribuita completamente ai russi e questo pare abbia suscitato immediate polemiche tra i fan del gioco e non solo.
Giudizio complessivo
In questo titolo di Call of Duty troviamo un po’ di tutto: ribelli moderati, partigiani, terroristi, foreign fighters e kamikaze, ma anche armi chimiche e caschi bianchi. Forse una pecca è proprio questa, il fatto di mischiare un po’ troppi concetti (vedi i riferimenti a Siria e Afghanistan).
Nel complesso la narrazione però convince. Come per esempio i due momenti cardine in cui le vicende dei personaggi sono particolarmente coinvolgenti. Poi un flashback drammatico, insieme alla grande attenzione di non schierarsi mai troppo tra buoni e cattivi (russi a parte).
Una nota negativa va forse data alla modalità Campagna. In questa modalità la durata del gioco si attesta tra le cinque e le sei ore, forse un po’ poco, ma comunque l’esperienza è avvincente. Ci si troverà infatti a vagliare ogni angolo di una casa grazie a dei visori speciali, ma anche l’irruzione all’ambasciata è degna di nota e come non citare la missione Going Dark? Davvero un buon debutto quindi per il nuovo titolo di Call of Duty.
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