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In questo autunno ricco di nuove avventure e fantastici nuovi videogiochi i fan del genere fantascienza e GDR potranno godersi un altro interessante titolo. The Outer Worlds, uscito lo scorso mese, ha ricevuto un apprezzamento decisamente notevole da parte della critica.
Il segreto di Obsidian
Obsidian ritorna dopo alcuni anni con una formula di gioco ormai comprovata negli anni. In tutti i suoi titoli, infatti, si possono trovare numerosi punti in comune, e, se anche in molti potrebbero non apprezzare questa ripetitività, la formula segreta del produttore di videogame funziona.
The Outer Worlds segue, quindi, lo stesso trend che Obsidian ci propone da tempo ormai, un genere fantascientifico e un videogioco di ruolo d’azione in prima persona.
In molti ritengono che The Outer Worlds sia il seguito di un altro dei titoli con la formula segreta della casa di produzione, Fallout: New Vegas.
La trama di The Outer Worlds
Vestiamo i panni di un sopravvissuto di una navicella spaziale alla deriva, Hope (Speranza). Stavamo viaggiando alla volta della colonia di Alcione, ma il nostro viaggio, a quanto pare, è durato più del previsto, settant’anni anziché dieci. Veniamo così bruscamente risvegliati dall’ibernazione da Phineas, un criminale spaziale, il quale ci spedisce su un pianeta della colonia.
Le domande a cui dobbiamo dare una risposta sono tante. Perché la nave speranza è stata abbandonata? E perché nessuno è venuto a cercare i sopravvissuti? Cosa vuole Phineas? E cosa è successo in questi settant’anni?
La colonia di Alcione, governata da un conglomerato di multinazionali, che qui si sono insediate per sfruttare le risorse locali, è ora divisa in fazioni. Quest’ultime sono nate sui vari pianeti della colonia e tutte sono a loro modo in contrasto con il Consiglio.
La creazione del personaggio
Prima di iniziare a giocare dobbiamo creare il nostro personaggio, che potremo personalizzare in base al sesso, all’aspetto, al corpo, alla mente e alla personalità. Tutte queste caratteristiche andranno ad influire sulle nostre abilità.
A proposito di abilità, quest’ultime sono divise in gruppi da due o tre ed hanno un valore da 0 a 100. C’è, ad esempio, il gruppo “distanza”, che comprende le abilità Pistole, Armi da fuoco lunghe e Armi pesanti, o il gruppo “Invisibilità”, che comprende furtività, hacking e scassinamento.
Tutto ciò creerà il nostro personalissimo personaggio, ma non preoccupatevi, nel corso del gioco possiamo avere qualche piccolo ripensamento e modificare alcune delle nostre abilità.
The Outer Worlds: il gioco
Possiamo ora finalmente entrare nel vivo del gioco. Ci troviamo in un universo diviso in territori visitabili singolarmente. Non è quindi un Open World, ma questa struttura di gioco si adatta perfettamente alla storia. Ci troveremo, infatti, su pianeti completamente diversi tra loro, astronavi enormi, satelliti, basi segrete, ecc.
Iniziamo, quindi dal primo territorio nel quale ci ritroveremo catapultati: una cittadina sul pianeta Terrarum 2, della colonia di Alcione. Qui impareremo le dinamiche del gioco, prima di gettarci a capofitto per esplorare i meandri dell’universo, e inizieremo a capire la situazione politica e sociale della colonia.
Nel corso del gioco ci verrà chiesto di fare delle scelte. All’inizio queste scelte saranno molto nette e brusche. Ma pian piano che ci muoveremo nell’universo scopriremo che non è tutto bianco o nero, ma che ci sono migliaia di sfumature diverse. E ciò che sembra essere nata come una critica al sistema capitalista diventa molto più mitigata nel tempo.
Gameplay e combattimento
Fuori dalla trama The Outer Worlds può apparire in diversi modi, sostanzialmente scegliamo noi a che gioco stiamo giocando. Possiamo decidere di buttarci nella mischia vivendo uno sparatutto in prima persona. O optare per qualcosa di più soft, utilizzando le abilità furtività o parlando con un personaggio, fino a persuaderlo a non compiere una determinata azione.
Tuttavia, spesso, l’utilizzo della forza è inevitabile, quindi, per quando prediligiamo un approccio meno combattivo, ci ritroveremo quasi sempre costretti a sparare. Proprio per questo motivo le armi a nostra disposizione sono tante, così come le corazze.
Anche il numero di nemici è notevole. Ci ritroveremo a combattere contro i predoni, robot impazziti e fauna locale.
Certe volte le mappe che ci ritroveremo ad esplorare sembrano troppo piccole, ma l’attenzione è focalizzata sulla descrizione utopistica e grottesca della Colonia di Alcione.
Nonostante quelle che sembrano essere piccole pecche nella giocabilità e nella trama, The Outer Worlds è piaciuto, complice anche il fatto che è estremamente rigiocabile.
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