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Ariane 6 prenderà il volo nei primi mesi del 2020; ormai è ufficiale.
Fervono i preparativi e i collaudi per il nuovo lanciatore dell’Agenzia Spaziale Europea. Ariane 6, sviluppato dall’azienda franco-tedesca Ariane Group, seguirà la strada tracciata dal suo predecessore Ariane 5, pur costando notevolmente meno.
Si parla, infatti, di costi fino al 40% inferiori rispetto a quelli dei lanciatori precedenti. Senza però compromettere le avanzate caratteristiche tecniche del prototipo.
L’attesa è per il 2020, e più esattamente per la seconda metà dell’anno, quando il lanciatore partirà alla volta del nostro Satellite.
A conferma che l’interesse dell’Europa per la corsa allo spazio, e soprattutto alla Luna, non è mai venuto meno.
Ariane 6, le caratteristiche del nuovo lanciatore europeo
Ma perché gli occhi dell’Europa sono puntati proprio sul nuovo gioiello della “flotta” Ariane?
L’Ariane 6 dispone di un gran numero di caratteristiche che lo rendono uno dei dispositivi più sofisiticati per l’esplorazione spaziale concepiti negli ultimi anni.
I 14 modelli esistenti di Ariane 6 sono stati realizzati tutti in tempi straordinariamente brevi. Risale a Maggio la notizia che ArianeGroup li avrebbe prodotti in serie. E in meno di un anno, i nuovi lanciatori sono pronti ad affrontare la grande sfida; partire alla volta della Luna.
Esistono due diverse configurazioni, Ariane 64 e Ariane 62. La differenza sta nel numero dei booster, riportato dopo il 6. Anche il peso di conseguenza varia in proporzione; l’Ariane 62 peserà al decollo 530 tonnellate, mentre l’Ariane 62 sarà quasi il doppio (860 tonnellate).
Inoltre Ariane 6 è equipaggiato con un propulsore Vinci più veloce e dinamico dell‘HM-7B in dotazione al suo predecessore.
Un progetto che ha coinvolto l’intera Europa
L’aspetto davvero straordinario dell’Ariane 6 sta nel pool di risorse che sono state utilizzate per creare il lanciatore.
Si tratta infatti di un progetto europeo nel senso più intrinseco del termine.
Un progetto, tra l’altro, che ha visto all’opera Germania, Belgio, Francia, Italia e Spagna, con la collaborazione anche dell’Irlanda, dell’Austria, della Norvegia, della Svezia, della Romania, della Repubblica Ceca e dei Paesi Bassi.
Una joint venture la cui missione è quella di replicare quel “piccolo passo per l’umanità” (come l’aveva chiamato Armstrong). Rendendo la Luna (e lo spazio) sempre più vicini e accessibili.
Gli obiettivi di Ariane 6
Vediamo quindi nel dettaglio quelli che sono gli obiettivi cardine dell’Ariane 6.
In primo luogo, i nuovi lanciatori pesanti di ArianeGroup consentiranno all’ESA l’accesso autonomo allo spazio; un obiettivo ambizioso che l’Agenzia Spaziale Europea aveva già annunciato di voler perseguire lo scorso Novembre.
Grazie a questi razzi di ultima generazione sarà possibile accelerare notevolmente i lavori di costruzione della stazione Gateway, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo.
Ma non basta. Perché la flessibilità è senz’altro la cifra più importante dei nuovi lanciatori Ariane 6.
Questi velivoli potranno inserirsi direttamente in orbita geostazionaria, senza peraltro nessuna necessità di ricorrere a orbite di trasferimento. Il risultato è che i trasferimenti orbitali diverranno straordinariamente più rapidi, una realtà che sembrava impossibile fino a qualche decennio fa.
Inoltre, l’Ariane 6 potrà effettuare lanci in orbita polare, in orbita terrestre media e perfino in orbita elio-sincrona, con carichi che vanno dalle 5 alle 20 tonnellate.
Sarà quindi utilizzato, secondo le prime anticipazioni, per trasferire in orbita lunare una sonda in grado di estrarre campione di regolite.
Gli ultimi test prima del lancio
Ormai manca davvero pochissimo al lancio trionfale del nuovo razzo Ariane 6.
Secondo le ultime dichiarazioni di ArianeGroup, il “debutto” avverrà subito dopo i primi mesi del 2020.
E come è lecito aspettarsi, fervono i preparativi e gli ultimi test per accertare che il nuovo razzo sia perfettamente operativo e che nulla possa andare storto.
Attualmente sono già stati completati i primi test di qualità sul motore; un Vuilcan 2.0 a carburante liquido che ha superato brillantemente i controlli di routine, le prove di vibrazione e quelle dinamiche.
Una volta ultimati tutti i test si potrà procedere alle prime simulazioni di volo, in attesa che l’Ariane 6 si alzi dal Centro Spaziale Guyanese nel 2020.
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