L’intelligenza artificiale torna sotto i riflettori, con un primato tutto italiano di cui andare fieri.
Infatti il premio al miglior giovane ricercatore sull’argomento è andato al genovese Luca Oneto, professore di Sistemi di elaborazione delle informazioni presso l’Università di Genova.
Del resto l’Italia non è mai “rimasta a guardare”, soprattutto per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. Ricercatori e studiosi provenienti da tutta la penisola hanno senza dubbio portato la ricerca a nuove vette di complessità.
Insomma, se l’Intelligenza Artificiale ai giorni nostri è così evoluta, il merito va anche all’Italia. Che ha saputo cogliere gli stimoli creativi della nuova sfida; creare androidi e sistemi neurali sempre più avanzati e versatili.
Luca Oneto si aggiudica il premio Marco Somalvico
E italiano (ma di rilievo internazionale) è anche il premio insignito al professor Oneto dell’Università di Genova.
Parliamo del premio Marco Somalvico, assegnato dall’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale.
Nel corso degli anni, l’Associazione ha monitorato con grande attenzione lo sviluppo delle nuove IA sul territorio italiano, o comunque a opera di programmatori e scienziati italiani.
Rilevando uno scarso investimento di risorse in questo settore, ma riconoscendo anche le eccellenze della didattica nel campo.
Come, per esempio, l’opera di ricerca del professor Oneto che gli ha fatto guadagnare l’ambito riconoscimento.
E’ ligure il miglior giovane ricercatore per l’Intelligenza Artificiale
Il professor Luca Oneto è nato a Rapallo e, come abbiamo visto, ricopre la cattedra di docente e ricercatore presso l’Università del capoluogo ligure.
La sua carriera accademica prende le mosse nel 2009 con la cattedra di Professore associato. In un ambito, quello della sistemistica informatica, che presenta numerose sfide.
In seguito ottiene il titolo di Dottore di ricerca nella Scuola di scienze e tecnologie e fino al 2019 è ricercatore di ingegneria informatica.
Nel 2019 ottiene l’abilitazione come professore ordinario, il più giovane dell’Università di Genova. Un record che gli vale anche l’ambito premio Marco Somalvico per la ricerca in campo di intelligenza artificiale.
Le ripercussioni etiche dell’Intelligenza Artificiale
La ricerca del professor Oneto verte su un argomento che è stato al centro di molte discussioni.
Ovvero le ripercussioni, anche e soprattutto legate all’etica, dello sviluppo di Intelligenze Artificiali sempre più avanzate e complesse. Al punto, forse, da competere con l’intelligenza umana.
Il problema legato all’etica è particolarmente spinoso per molti aspetti.
Infatti a un’Intelligenza Artificiale come quelle del futuro è richiesto di applicare decisioni maturate sulla base di calcoli scientifici e apprendimenti automatici ad ambiti che comprendono l’etica, le relazioni sociali, e la sicurezza anche nel mondo industriale.
Laddove un ricercatore umano può servirsi anche del suo bagaglio razionale, emotivo ed etico, l’Intelligenza Artificiale ragiona solo per logica informatica.
E proprio “L’apprendimento basato su dati empirici” (Learning based on Empirical data) è il titolo della tesi del professor Luca Oneto. Che all’epoca muoveva i primi passi in un ambito di cui, a sua insaputa, sarebbe diventato un nume tutelare.
L’intelligenza artificiale del futuro; come sarà?
Abbiamo già visto in numerosi articoli che la ricerca sull‘Intelligenza Artificiale continua a espandersi. Giorno dopo giorno, vengono realizzate nuove IA che sono sempre un passo avanti rispetto ai loro predecessori.
E che promettono di rivoluzionare, ancora una volta, il mondo della tecnologia.
L’Intelligenza Artificiale del futuro avrà le mansioni più diverse. Ad esempio, rivestirà un ruolo cardine nella ricerca medica. Portando la medicina tradizionale a nuovi livelli e aprendo la via a nuove prospettive per la guarigione dei pazienti e il trattamento di malattie. Qui trovate un articolo dettagliato su questo argomento.
Anche i trasporti saranno sempre più incentrati sull’utilizzo dell‘Intelligenza Artificiale. Le vetture senza autista sono ormai una realtà, ma la ricerca è ancora frenetica. Perché le variabili da tenere in considerazione quando si parla di automobili pilotate da IA sono davvero moltissime, come spieghiamo in questo articolo.
Per questo gli studi sulla coscienza dell’intelligenza artificiale rappresentano un nodo cruciale della ricerca in questo campo.
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