Come film e letteratura anche i videogiochi hanno prodotti di media e alta qualtà e tutto uno stuolo di titoli di serie B, e visto che il fascino dell’orrido è pur sempre forte come, ecco un elenco dei videogiochi più strani prodotti negli ultimi dieci anni.
I videogiochi più strani in commercio
Goat Simulator
I videogiochi di simulazioni hanno da sempre avuto un grande seguito e ne sono stati fatti davvero di tutti i tipi: dal simulatore dei treni a quello che simula una fattoria in cui allevare animali e coltivare frutta e verdura. Nato come un specie di scherzo Goat Simulator vi permetterà di entrare nei panni nientepopodimeno che in una capra. Il perché questo possa essere interessante non è ancora davvero chiaro, anzi provate a giocare per farvi un’opinione.
Entrati al comando del vostro animale guida, o meglio guidando una capra dall’aspetto non proprio rassicurante vi troverete a perlustrare una mappa e il vostro compito principale sarà quello di creare più danni possibile. Ma non è tutto, è possibile anche usare trick, effettuare salti memorabili e distruzioni spettacolari e se passa qualche persona potete anche regalare una leccata tattica. Il significato di tutto ciò rimane un mistero, come il suo successo, sicuramente è in grado di strappare qualche risata.
Donut County
E dalle capre passiamo alle ciambelle, o meglio, al buco di una ciambella. Infatti il designer Ben Esposito ha deciso di dedicarsi ad un progetto personale: Donut County. Il gioco ci proietta in un’anomalia spazio temporale con un improbabile buco nero. Lo scopo è quello di raccogliere qualsiasi cosa capiti a tiro per far ingrandire sempre più il nostro personale buco nero. La grafica è delicata e infantile, con animali parlanti e antropomorfi.
Questo particolare puzzle arcade si ispira direttamente al gioco di Keita Takahashi: Katamary Damacy, dalla grafica semplice e stilizzata, dove il giocatore ha la missione di creare una palla sempre più grande facendo rotolate una specie di mega gomma da masticare in giro per il mondo.
Pony Island
Un gioco psichedelico, ma non perché abbia luci particolari e animazioni che diano l’epilessia, ma per la sua struttura tutt’altro che ordinaria.
Parte tutto da una leggenda metropolitana degli anni novanta. Negli USA si inizia a parlare di un videogioco molto particolare, Polybus presente solo in alcune sale giochi. Polybus pare essere un esperimento governativo capace di formattare la mente di chiunque provi a giocarci grazie a messaggi subliminali ed effetti psicoattivi.
Poly Island nasce da questa leggenda, frutto dei pensieri contorti di Daniel Mullins il gioco è zeppo di arguzie metalinguistiche, gestito da momenti di pseudo-programmazione, il tutto condito da minigiochi ludici e grafica molto particolare. In questo videogioco siamo in presenza di un vero e proprio demone da sconfiggere con azioni al di fuori dell’ordinario video ludico rispetto a quello che si è abituati solitamente.
Octodad: Dadliest Catch
Entra a far parte della classifica dei videogiochi più strani anche Octodad: Dadliest Catch. Questo videogioco parte da una prospettiva molto particolare: quella di un polpo sotto copertura antropomorfa. Il nostro eroe deve far di tutto per non essere scoperto e per questo dovrà riuscire a svolgere compiti quotidiani, apparentemente facili, che però sono estremamente insidiosi se hai enormi tentacoli. Il risultato saranno una serie di disastri e un caos continuo.