Quindici mila milioni di chilometri dal Sole, è qui che si presume si delimiti il confine del Sistema Solare. L’eliopausa, oltre la quale non troviamo più il vento solare, oltre la quale non ci sono più le particelle energetiche emesse dal sole. Ma il vuoto dello spazio interstellare, una regione dove a dominare sono gas, polveri e radiazione cosmica.
Verso il confine del Sistema Solare
Ma facciamo un passo indietro. Siamo al sicuro sul nostro piccolo pianeta blu e verde, ad osservare lo spazio infinito del cielo stellato. Le stelle si propinano davanti ai nostri occhi con facilità, ma in realtà il viaggio per raggiungerle è incredibile.
Siamo al sicuro all’interno del guscio del nostro Sistema. Fuori di esso, lo spazio interstellare, è di gran lunga molto più inospitale. Ma non preoccupatevi, è quasi impossibile raggiungerlo.
Partiamo dal pianeta Terra, sorpassiamo Marte, la fascia di asteroidi che divide il Sistema Solare interno da quello esterno, sorpassiamo anche i giganti gassosi. Siamo ora lontanissimi. Migliaia di milioni di chilometri. Per questa ragione non è più possibile utilizzare le unità di misura che conosciamo sulla Terra. Passiamo quindi all’UA (Unità Astronomica). 1 UA corrisponde alla distanza media tra Terra e Sole.
Siamo arrivati oltre i giganti gassosi, sulla fascia di Kuiper, a una distanza di 50 UA. Oltre questa fascia non conosciamo pianeti o corpi celesti che la abitano. Ma, nonostante ciò, manca ancora molto al confine del Sistema Solare.
Dobbiamo spingerci fino a 100 UA, circa quindici mila milioni di chilometri dal Sole, come dicevamo all’inizio, per raggiungere l’eliopausa, considerata, appunto il confine del Sistema Solare.
L’eliopausa e la Nube di Oort
L’eliopausa è considerata la fine del Sistema Solare perché oltre questa soglia non vi è più il vento solare. Ma il Sole non ha ancora finito di influenzare lo spazio circostante. Oltre l’eliopausa, infatti, oltre i confini del nostro Sistema, c’è la nube di Oort.
Ci troviamo tra i 1.000 e i 100.000 UA e il Sole continua a influenzare lo spazio con la sua forza gravitazionale. Questa forza gravitazionale tiene la nube di Oort attaccata al Sistema Solare, proteggendolo come un enorme guscio ghiacciato.
Non si è mai osservata direttamente la nube di Oort, ma si pensa sia composta da migliaia di freddissimi corpi celesti. Si pensa anche che sia proprio da qui che arrivano le comete ghiacciate che di tanto in tanto sfrecciano nel Sistema Solare.
Oltre la nube di Oort anche l’unità di misura finora utilizzata, l’UA, diventa inservibile, ed è qui che cominciamo a contare le distanze con gli anni luce.
Dovremmo percorrere circa 4,36 anni luce per trovare un’altra stella.
Siamo arrivati ai confini del Sistema Solare
Quello appena raccontato è un viaggio che nemmeno i più famosi film di fantascienza hanno mai veramente mostrato. Eppure siamo riusciti ad arrivare proprio lì. L’essere umano è arrivato ai confini del Sistema Solare. O perlomeno uno strumento da lui creato l’ha fatto.
Lo scorso anno la sonda spaziale New Horizons, dopo un viaggio durato tredici anni, ha raggiunto la Fascia di Kuiper, ad un passo dalla fine del nostro sistema. Qui è entrata nell’orbita di Ultima Thule, a 6,4 miliardi di chilometri dalla Terra e a 1,6 miliardi di chilometri dall’ultimo pianeta del Sistema Solare.
“New Horizons ha sorvolato l’oggetto celeste più distante mai visitato da un veicolo spaziale” e continua il suo viaggio, ad un passo dalla fine del Sistema Solare.
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