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Solo la parola robot ci rimanda a un film di fantascienza, a qualcosa di molto lontano da noi, ma non è così. Oggigiorno i robot fanno parte della nostra quotidianità, anche se a volte non ce ne accorgiamo. Le intelligenze artificiali riempiono le nostre case e i nostri device. I robot fisici, magari non sono come li immaginiamo, ma sicuramente non sarà difficile trovarne un esemplare. Un robot aspirapolvere, ad esempio. Ma se sono gli umanoidi, quelli che cerchiamo, nemmeno quelli sono così impossibili da trovare. Ci sono robot che già ricoprono ruoli fino ad ora umani, come il robot cameriere.
Ma in questo periodo d’emergenza i robot possono darci un aiuto ancor più grande. Possono entrare in corsia e combattere il virus al posto nostro. Possono girare per le strade, senza autocertificazione, e disinfettarle. I robot ci aiutano a combattere il Covid-19, ecco come.
All’ospedale di Wuhan
Partiamo dalla Cina e, in particolar modo, da Wuhan, patria non solo del Coronavirus, ma anche, e soprattutto, di molte tra le innovazioni tecnologiche più mirabolanti.
Nell’epicentro dell’epidemia un intero reparto, con circa 200 malati di Covid-19 è stato a lungo gestito per la maggior parte da robot, per tenere il personale medico al sicuro. Essi si occupano non solo delle pulizie del reparto, ma anche di somministrare cibo e medicine.
Ad Hong Kong i robot puliscono la metropolitana
Le metropolitane del mondo non si fermano con il Covid-19, ma hanno bisogno di manutenzione straordinaria. Per questo motivo ad Hong Kong arrivano in soccorso i robot.
20 robot girano per le stazioni della metropolitana, spruzzando un sottilissimo spray di acqua ossigenata in grado di raggiungere ogni pertugio delle superfici della banchina e non solo. Essi, infatti, salgono anche a bordo dei treni, per continuare il loro lavoro.
Non sono umanoidi, assomigliano piuttosto a un piccolo freezer, ma la loro “umanità” ci aiuta a combattere il virus.
Il robot di Pechino
A Pechino, invece, a combattere il Coronavirus arriva un mini robot che gira per le strade della città. Esso misura la temperatura corporea dei passanti e trasmette i dati alle forze dell’ordine in tempo reale.
Laurea a distanza
Abbiamo visto in questo periodo difficile che l’istruzione non si è fermata. Videolezioni e compiti a casa sono all’ordine del giorno. E ora si pensa anche a come affrontare esami di fine anno e maturità. Ma per quanto riguarda le lauree? Alcuni si sono già laureati a distanza e in Giappone a discutere la tesi sono scesi i robot al posto degli studenti.
Essi erano vestiti con la classica toga dei neo laureati e al posto del viso avevano un tablet che ritraeva gli studenti che da remoto comandavano i loro alter ego. È così che si è tenuta la cerimonia di consegna delle lauree alla Business Breakthrough di Tokyo.
In Italia
L’Italia non è da meno. In prima alla lotta al Coronavirus, primeggia anche nella realizzazione di robot. Sanbot Elf è il robotino che è entrato in servizio all’ospedale di Varese, per assistere dodici pazienti affetti da Covid-19.
Sanbot Elf non è solo. Sono in tutto sei i robot che lavorano al fianco dei colleghi umani per far fronte all’emergenza. Ognuno di essi si occupa di due letti e permette ai pazienti di essere costantemente in contatto con il personale medico, evitando, però, che quest’ultimo entri eccessivamente in contatto con il virus.
Una telecamera mostra al personale medico i pazienti in isolamento e uno schermo, di rimando, mostra ai pazienti i medici che si stanno occupando di loro. Microfoni e altoparlanti, inoltre, consentono anche la comunicazione vocale.
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