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La fase 2 è iniziata da poco e in molti casi non è ancora ben chiaro per le attività come riprendere una routine che sia accessibile e sicura per tutti. Ma c’è un settore che si sta rivelando di larghe vedute, sfruttando a pieno la tecnologia e sono i musei. La nuova parola d’ordine è tecnologia: musei interattivi, aperti a tutti e sempre grazie ad internet.
Come cambia il museo
Parte tutto durante la fase 1, i musei del mondo creano nuove iniziative per non essere dimenticati. Contenuti online, visite in video, perfino giochi e spazi dedicati solo ai bambini vengono promossi sui canali social ufficiali. Molti sono i musei che si sono messi in gioco anche qui in Italia, aggiornando costantemente le loro pagine, producendo contenuti e condividendo informazioni online.
Il dubbio però viene: sarà stato solo il tempo libero in eccesso a spingere gli italiani a seguire i musei online? O vi è un reale interesse che si è riscoperto grazie al lockdown? Questa popolarità durerà con il tempo?
Certo che, sopratutto per quanto riguarda il caso italiano, nell’era pre-covid c’era proprio una mancanza di presenza dei musei sui social o comunque online. I contenuti postati erano stantii e rarefatti, per lo più si trattava di siti statici. La fase 1 invece ha insegnato forse che è possibile creare engagement anche se si parla di cultura, anche se a parlare di cultura è proprio un museo.
Affinché un canale social sia vivo però non devo essere utilizzati solo per promuovere mostre, incontri o proporre sconti. Come invece veniva fatto prima da molti musei e attività culturali.
Ma per realizzare contenuti interessanti bisogna conoscere molto bene il proprio pubblico. Come per esempio il progetto del Politecnico di Milano Musei Aperti con Microsoft. Grazie alla piattaforma Teams i musei possono realizzare delle visite guidate dove gli studenti riescono ad interagire con gli esperti in tempo reale.
I musei interattivi e online
Ma i musei vivranno solo di tour virtuali? Non è detto. Quello che è certo è che il tour virtuale delle nuove Sale Veneziane lanciato dagli Uffizi il 22 aprile scorso che è stato visto da oltre 110 mila spettatori. Più di 4 mila al giorno solo per le nuove sale e 3,8 milioni per le altre 21 mostre virtuali.
La vera innovazione è comunque creare contenuti aggiuntivi da poter scoprire in tempo reale online grazie al proprio smartphone. Postazioni che permettono di interagire con le opere, giochi e scoperte da fare direttamente davanti ai reperti storici aumentano l’interesse dell’utente.
Ma funzionano bene anche esperienze immersive, che si erano già sperimentate prima, ma che ora potrebbero avere un rilancio grazie anche al grande seguito che i musei stanno avendo sui social.
Per la direttrice comunicazione e marketing del museo Egizio di Torino, Paola Matossi L’Orsa, in futuro si potranno anche realizzare dei contenuti extra specifici per vari targhet da proporre a pagamento. Oltre all’idea di creare dei contenuti esclusivi dedicati agli utenti “premium”.
Per il momento invece tra le innovazioni che riguardano la riapertura post lockdown ci sarà per molti musei la biglietteria online. Anche in questo caso prima della pandemia i musei dotati di biglietteria online erano sotto la metà, ora invece molti si stanno attivando per realizzarle.
Insomma un rilancio del settore grazie alla tecnologia a livello globale che, almeno al momento, ha dato respiro alla cultura proponendo musei interattivi e on-demand.
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