Wuhan, Cina; la città da dove è iniziato tutto.
A Wuhan ha preso piede per la prima volta l’incubo chiamato Nuovo Coronavirus, che nel giro di pochi mesi avrebbe fatto tremare il mondo intero. Mettendo in ginocchio l’economia globale e scatenando una crisi senza precedenti.
Wuhan non è però solo l’epicentro dell’epidemia di Covid-19.
Questa città cinese, infatti, è anche un fiorente centro tecnologico e di ricerca.
E proprio la tecnologia ha permesso a Wuhan di sopravvivere alla pandemia. Da un lato, limitando i contatti fra i contagiati e il resto della popolazione. Dall’altro, agevolando la ricerca di cure e trattamenti efficaci.
Robot infermieri a Wuhan
Per confrontarsi con il Coronavirus, Wuhan si è servita di tecnologia e robotica.
Negli ospedali da campo della città, i robot hanno in molti casi sostituito il personale ospedaliero. Perlomeno, nel caso di infermieri e addetti alle pulizie.
Ma a Wuhan i robot si occupano anche della gestione delle terapie e di portare il cibo ai degenti.
Questi “robot infermieri” sono in grado di gestire il reparto in totale autonomia, senza nessun intervento umano.
Se non nelle fasi iniziali, quando cioè il personale dell’ospedale ha attrezzato le corsie per agevolare le mansioni ai “colleghi” robotici.
Umanoidi e dotati di GPS; ecco come funzionano i robot infermieri
I robot infermieri di Wuhan rappresentano probabilmente una delle nuove frontiere della robotica.
Del resto non sorprende che proprio la Cina sia all’avanguardia nella creazione di automi. Come abbiamo visto in altri articoli, la tecnologia in questo campo sta facendo passi da gigante.
Nello sviluppo dei robot, gli scienziati hanno tenuto conto anche della necessità dei pazienti di interfacciarsi con loro. Gli automi di Wuhan dovevano avere un aspetto il più possibile rassicurante.
Ma anche la funzionalità è fondamentale. I robot infatti dovevano essere in grado di assistere i pazienti in ogni aspetto della degenza. Quindi non solamente consegnare i pasti e le medicine, ma cambiare le lenzuola, sanificare le superfici ed effettuare analisi.
Chiariamo subito che i pazienti del reparto non erano casi gravi. Questi ultimi infatti hanno richiesto l’intervento indispensabile del personale medico umano. Tuttavia, l’uso dei robot ha permesso agli ospedali di Wuhan di affrontare una situazione che sembrava disperata.
Il personale medico, infatti, spesso diventava a sua volta vittima delle infezioni da Covid-19. Dall’inzio dell’epidemia, ben più di 3.000 medici della provincia di Hubei si sono ammalati.
5G, mappe tridimensionali e risultati in tempo reale a Wuhan
Se l’ausilio dei robot ha trasformato gli ospedali di Wuhan in autentiche roccheforti, il merito va anche alle sofisticate componenti tecnologiche degli automi.
Come abbiamo visto, non soltanto il loro chassis consente un’estrema mobilità. I robot sono anche equipaggiati con connessioni 5G per alimentarsi. Il 5G, di fatto, ha permesso agli ospedali di Wuhan di ottimizzare i tempi e le risorse. Rendendo i robot assolutamente versatili e affidabili sotto ogni punto di vista.
Con connessioni più lente o meno performanti, sarebbe stato molto difficile affidare la piena autonomia di un reparto ospedaliero a delle macchine. Al contrario, l’utilizzo di reti 5G ha incrementato l’efficienza del nuovo “personale cybernetico”.
I robot sono così in grado di trasmettere istantaneamente i risultati di analisi e controlli al centro operativo dove si trovano i medici. Che possono, così, valutare il quadro clinico del paziente e la risposta a farmaci e terapie. Limitando però il contatto con i contagiati e, quindi, i rischi di contrarre a loro volta il Covid.
Inoltre i robot dispongono di sofisticatissime mappe 3D integrate nei loro circuiti. Ciò consente loro di aggirarsi nelle corsie oltrepassando ostacoli e sbarramenti architettonici con la stessa naturalezza di un infermiere umano in carne e ossa.
I robot infermieri possono effettuare in autonomia un gran numero di controlli. Esami del sangue, temperatura e battito cardiaco, senza trascurare anche il benessere psicofisico dei degenti. I robot, infatti, intrattengono gli ammalati con brevi spettacoli e possono interagire con loro, rispondendo a domande e fornendo informazioni.
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