Complice una finestra di lancio più che favorevole, nei giorni a cavallo tra Luglio e Agosto 2020 troviamo ben tre missioni in partenza per Marte. Sono USA, Cina e Emirati Arabi, e tutti sono in cerca di vita!
Marte, tre missioni e una finestra di lancio
Tra il 14 luglio e l’11 agosto si apre una finestra di lancio verso il pianeta rosso davvero molto favorevole. I due pianeti si trovano in una posizione ottimale lungo le rispettive orbite. Ciò avviene circa ogni due anni. È per questa ragione che tutti cercavano un pezzetto di cielo per questa estate 2020.
A partire per prima alla volta di Marte è stata Hope, la sonda degli Emirati Arabi, il 20 luglio. In programma per la fine del mese di Luglio è, invece, il lancio della sonda cinese Tianwen – 1. Mentre a chiudere la coda sarà la NASA, che prevede di lanciare il rover Perseverance tra il 30 luglio e il 15 agosto.
Chi è rimasto fuori dalla finestra di lancio di quest’anno dovrà aspettare il 2022 per averne un’altra altrettanto favorevole. È il caso dell’ESA. L’Europa, infatti, non sarà in grado di sfruttare queste giornate favorevoli per lanciare il suo Rosalind Franklin, della missione ExoMars 2020, che, come dice il nome, doveva, invece, essere lanciato proprio quest’anno.
A causa dei ritardi dovuti al Covid -19, però, il rover di ExoMars 2020 non è pronto per solcare i cieli alla volta del pianeta rosso, e dovrà attendere altri due anni prima di poter partire.
Hope, la missione degli Emirati Arabi
I primi sulla pista di lancio sono gli Emirati Arabi, con la missione Hope, diretta su Marte!
Dopo alcuni ritardi dovuti al maltempo, lo scorso 20 luglio, alle ore 23:58 (orario italiano), è partita Hope, la prima missione degli Emirati Arabi verso il pianeta rosso.
La sonda è stata lanciata da un lanciatore arabo realizzato dalla Mitsubishi Heavy Industries, dal Giappone.
Il nome che gli Emirati Arabi hanno dato alla loro prima missione su Marte Hope (Speranza) E, come hanno riferito i responsabili del progetto, Hope è un messaggio di speranza, un buon auspicio affinché i giovani possano avvicinarsi e appassionarsi al mondo delle scienze.
Un altro messaggio di speranza è quello che gli Emirati Arabi rivolgono a sé stessi. Non è un caso, infatti, che la data prevista di arrivo sul pianeta rosso è Febbraio 2021, in occasione del 50esimo anniversario dell’unificazione degli Emirati Arabi.
Hope non atterrerà su Marte, ma rimarrà nella sua orbita, per studiare la composizione dell’atmosfera marziana. In particolar modo dovrà capire quali sono i livelli di ossigeno e idrogeno. Lo scopo è quello di capire come, quando e perché il pianeta è diventato inospitale per la vita.
Così facendo avremo anche modo di capire come era l’atmosfera marziana di un tempo, quando sulla superficie ci sarebbero state le condizioni giuste per ospitare la vita.
Tianwen – 1, la sonda cinese
È la prima volta che un veicolo cinese si spinge così distante, e lo fa anche con grandi ambizioni. Tianwen 1, il cui nome significa “Ricerca della verità celeste”, infatti, non è una sola sonda, ma due. La prima rimarrà in orbita per studiare e fotografare la superficie dall’alto. Il secondo è un rover che atterrerà sulle sabbie marziane, per studiare le rocce e il sottosuolo, alla ricerca di sacche d’acqua.
Il suo scopo, infatti, è quello di trovare tracce della presenza presente o passata di acqua e di eventuali segnali di vita.
Perseverance, il quinto rover della NASA su Marte
Sono ben otto anni che la NASA lavora a Perseverance, il suo quinto rover marziano. Si tratta di un rover da più di una tonnellata che dall’aspetto assomiglia molto al suo collega Curiosity, su Marte già da otto anni.
Ma Perseverance è un fratello minore molto più all’avanguardia, rispetto a Curiosity. A bordo ha, infatti, tre robot, il cui compito sarà quello di raccogliere campioni di suolo e di rocce, i quali torneranno sulla Terra, a bordo di un altro rover, nei prossimi anni.
Inoltre, ha un sistema per “leggere” le tracce lasciate da eventuali microorganismi viventi e per “scovare” microfossili.
Perseverance porterà sul pianeta rosso anche il primo elicottero spaziale. Si tratta di un piccolo apparecchio con pochi voli di autonomia (5 o 6), equipaggiato con solo una macchina fotografica. Ma il suo scopo principale sarà solo quello di sperimentare per la prima volta il volo autonomo su un pianeta diverso dalla Terra.
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