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Certo, sappiamo che l’universo è immenso, infinito, forse. Sappiamo che quello che in realtà conosciamo di esso è solo una minima parte. Una parte così infinitesimale da poter affermare che non lo conosciamo affatto, in realtà, questo universo. Eppure gli studiosi credevano di conoscerlo. O per lo meno credevano di conoscere tutti gli oggetti che lo compongono. Tanto da poter dare una definizione a ogni nuovo oggetto trovato, posizionandolo in una delle classificazioni già note. Ma non è così, c’è ancora molto da scoprire là fuori. E gli Odd Radio Circles (così sono stati chiamati questi nuovi oggetti sconosciuti) sono qualcosa di nuovo, misterioso e bizzarro dell’universo.
La scoperta degli Odd Radio Circles
A scoprire questo nuovo corpo celeste, del tutto insolito dalle formazioni a cui siamo abituati, è stato un team di ricercatori guidati dall’astrofisico Ray Norris, della West Sydney University.
Gli ORC (Odd Radio Circles) sono stati osservati per la prima volta nel 2019, grazie alle osservazioni radio dell’EMU (Evolutionary Map of the Universe), che utilizza l’Australian Square Kilometer Array Pathfinder, considerato il radio telescopio più sensibile al mondo. Questo nel corso del programma Pilot Survey.
Gli ORC, scoperti per caso, ovviamente, dato che nessuno ne immaginava l’esistenza, “non sembrano corrispondere a nessun tipo di oggetto noto”, dicono i ricercatori.
Gli Odd Radio Circles individuati sono quattro strani, bizzarri, come dice il nome stesso, oggetti dalla forma circolare. Il primo, al centro, è piuttosto opaco, ma gli altri tre, attorno ad esso, hanno i bordi luminosi.
Potrebbe essere un artefatto?
“Le grandi strutture circolari sono note ai radioastronomi: di solito si tratta di oggetti sferici prodotti da residui di supernove o nebulose planetarie (che è ciò che resta di un’esplosione stellare). O anche dischi protoplanetari, cioè sistemi solari in formazione”, spiega Norris.
Ma talvolta tali insolite formazioni celesti sono anche il frutto di artefatti, formatosi attorno a fonti luminose. Ciò avviene per errori di calibrazione degli strumenti.
Talvolta questi errori sono dovuti a interferenze. A volta anche un semplice forno a microonde è in grado di creare tali artefatti!
Ma gli scienziati hanno scartato tutte le ipotesi, affermando con sicurezza che no, non è un semplice artefatto, ma un vero e proprio nuovo, sconosciuto fino ad ora, oggetto dell’universo.
Una scoperta che viene dal passato
Dopo l’incredibile scoperta i ricercatori hanno voluto fare un tuffo nel passato, per cercare altre prove dell’esistenza degli Odd Radio Circles. E le hanno trovate. Quella del 2019, infatti, non era la prima volta che un radiotelescopio registrava un ORC.
Nei dati d’archivio del radiotelescopio Giant MetreWave si è scoperto che nel 2013 era stato osservato un altro oggetto del tutto simile a quello scoperto dal team di astrofisici.
Cosa si sa degli Odd Radio Circles?
Sappiamo che gli ORC scoperti da Norris, quelli registrati in Australia nel 2019, occupano circa il 3% dello spazio di cielo occupato da una luna piena. Ma ancora non si è definito quanto essi siano lontani da noi e ciò rende molto difficile studiarli. Si pensa comunque che essi si trovino al di fuori della Via Lattea, ma non è ancora certo.
Ma quello che li rende davvero misteriosi e bizzarri è il fatto che essi siano invisibili ai raggi X, alle radiazioni a infrarossi e alle radiazioni nel visibile. L’unico modo per “vederli” è un radio telescopio.
In realtà non possiamo affermare niente per certo su questi misteriosi corpi celesti, ma gli scienziati sono sicuri che sono qualcosa di mai visto prima, e iniziano ad ipotizzarne la provenienza.
“Abbiamo trovato una classe inaspettata di oggetti astronomici che non risultano precedentemente riportati nella Mappa Evolutiva del sondaggio Pilota dell’Universo, redatta usando il telescopio Australian Square Kilometer Array Pathfinder.
Questi oggetti compaiono nelle immagini radio come dischi circolari illuminati e non sembrano corrispondere a nessun tipo di oggetto noto. Noi ipotizziamo che possano rappresentare un’onda d’urto sferica provocata da un evento transitorio extra galattico, o il deflusso, o un residuo, proveniente da una galassia radio vista end-on.
Presumibilmente gli oggetti non rappresentano il residuo di una supernova, la struttura che resta dopo l’esplosione di una stella, ma potrebbe essere il risultato di un’onda sferica shock derivante dall’azione di venti galattici. C’è però da dire che, sebbene questa sia una possibilità teorica, un tale shock non è stato ancora mai osservato altrove”.
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