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Era il 1799 quando fu scoperta la Stele di Rosetta, uno tra i più grandi misteri dell’archeologia, grazie alla quale fu possibile tradurre i geroglifici e scoprire molti segreti dell’antico Egitto. Non a caso Google lancia il suo nuovo tool proprio in occasione dell’anniversario di quel ritrovamento. Si tratta di Fabricius, una piattaforma in grado di tradurre i geroglifici.
Google lancia Fabricius!
Siete appassionati di scritture antiche e, in particolar modo degli antichi geroglifici egizi, e vorresti decifrarli e, magari, comporre veri e propri messaggi utilizzando questo tipo di scrittura? Allora Fabricius è ciò che fa per te.
Fabricius è la prima piattaforma che si prefigge di tradurre i geroglifici. Al momento è disponibile solamente nelle versioni in inglese e arabo, ma probabilmente ben presto arriveranno nuove lingue. Se volete, comunque, cimentarvi nella traduzione della scrittura dell’antico Egitto potete optare per una doppia traduzione.
Google sostiene che i geroglifici possono essere paragonati alle odierne emoji, alle quale viene associato un significato. Ogni simbolo dell’antica lingua egizia, così come per le emoji, ha un suo significato e insieme possono creare vere e proprie frasi di senso compiuto.
Fabricius prende il nome dal padre della traduzione dei geroglifici: Johann Albert Fabricius. Fu un bibliografo e un bibliotecario vissuto nella Germania del diciassettesimo e del diciottesimo secolo. Il bibliotecario tedesco è considerato il padre della storiografia.
La nuova piattaforma e la Stele di Rosetta
Chi non sa che cosa è la Stele di Rosetta? Si tratta del più grande mistero dell’archeologia. Si tratta di un blocco di granite ritrovato nel 1799 durante una spedizione napoleonica.
Fino a quel momento nessuno era in grado di tradurre l’antica lingua egizia, se non teoricamente. Ma sulla Stele di Rosetta vi era un’incisione, riportata in tre diverse lingue: geroglifico, demotico, una delle ultime fasi della lingua egizia, utilizzata maggiormente dal popolo, e in greco.
L’incisione era una dedica al faraone Tolomeo V Epifore, ma chi l’aveva incisa? Chi era in grado di scrivere in tutte e tre le lingue?
Fabricius è legato a doppio filo con la Stele di Rosetta. Anche lui è in grado di parlare diverse lingue. Al momento proprio tre, come la stele: geroglifico, arabo e inglese.
Tre sono anche le funzioni offerte da Fabricius:
- Impara: la prima funziona è quella educativa, dove, attraverso sei passaggi, si impara la storia dei geroglifici e come leggerli.
- Gioca: con la seconda funzione si possono tradurre i geroglifici in inglese, creando parole e messaggi, da condividere con gli amici.
- Lavora: infine, l’ultima sezione è quella più accademica. Grazie al machine learning i ricercatori hanno la possibilità di tradurli in automatico, nel dettaglio.
Come funziona Fabricius
Fabricius è un open source, pubblicato anche su Github, per essere utilizzato nella ricerca nel campo delle lingue antiche.
Alla sua realizzazione hanno partecipato il centro di egittologia australiano della Macquarie Univesrity, la Ubisoft e diversi egittologi provenienti da tutto il mondo.
L’idea è arrivata durante lo sviluppo di Assassin’s Creed Orygins, il videogioco ambientato proprio nell’antico Egitto. Si è quindi sentita la necessità di creare un modo veloce e automatico per tradurre le lingue antiche, in questo caso la lingua dei geroglifici egizia.
Fabricius utilizza AutoML Vision di Google Cloud, con il quale la macchina è in grado di riconoscere tutte le tipologie di oggetto. In passato, spiegano gli esperti, sarebbero serviti un team di data scientists, tanti codici, ma soprattutto tantissimo tempo.
Oltre a conoscere e tradurre l’antico linguaggio egizio, in Fabricius si possono scoprire moltissimi segreti sull’antica civiltà. Come il Re Tutankhamun, la Piramide di Giza, il libro dei morti. Al suo interno troviamo anche raccolte sull’antico Egitto pronte per essere utilizzate, ad esempio, nel corso di una Classroom.
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