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Diciamo la verità, il 2019 è stato un anno decisamente nero per Huawei. Una vera e propria burrasca mediatica ha travolto la celebre azienda di telecomunicazioni. E gli strascichi sembrano destinati a protrarsi ancora a lungo, almeno a giudicare dalle ultime news.
La “guerra fredda” fra Huawei e gli Stati Uniti non accenna infatti a placarsi. Con l’ombra di Donald Trump che continua ad allungarsi sull’embargo tecnologico fra Cina e Stati Uniti. Un conflitto iniziato quasi casualmente, quando Google decise di sospendere le licenze Android alla casa di cellulari cinese.
Eppure il 2020 potrebbe essere l’anno della rivalsa per Huawei. Perlomeno fra i consumatori; secondo le statistiche infatti l’azienda cinese avrebbe perfino sorpassato la “storica” rivale Samsung.
Huawei campione di incassi nel 2020, tutti amano i telefonini cinesi
Una rivalsa “inaspettata” ma che insegna anche una lezione a tutto tondo in ambito di marketing e tecnologia. Dove il vincitore, spesso, si vede sulla distanza.
Il 2020 ha infatti consacrato Huawei come leader mondiale nelle vendite di smartphone. E’ quanto emerge dalle statistiche Canalys, che hanno rilevato un vertiginoso incremento delle vendite di telefonini dell’azienda cinese.
Nonostante le sanzioni di Google continuino a gravare sui bilanci della società, il pubblico si è espresso. E ha scelto gli smartphone Huawei. Perfino in Cina, dove la filiera produttiva ha subito dei pesantissimi rincari in seguito all’epidemia di Covid-19, le vendite sono schizzate alle stelle.
L’azienda cinese ha superato, con uno scarto netto, addirittura le storiche rivali di una vita, Samsung e Apple. Che, per nove anni, hanno potuto contare su un primato indiscusso dal ramo delle vendite di telefonia. Huawei cambia le carte in tavola e lo fa con abilità da pokerista consumato, ottenendo un nuovo record prestigioso.
Non tutto il Covid vien per nuocere
A sorpresa, Huawei è riuscita a trarre vantaggio anche dalla pandemia di Covid-19. Ma non, come pensano i teorici del complotto, attraverso l’uso della tecnologia 5G.
Semplicemente, la ripresa economica della Cina post-lockdown è stata travolgente. E Huawei ne ha cavalcato l’onda lunga, con un incremento delle vendite combinato a un calo delle consegne molto inferiore rispetto ad altre ditte internazionali.
Le analisi rivelano, però, anche qualcos’altro. Perché la grande ripresa di Huawei è partita proprio dalla Cina. All’estero le vendite continuano a essere drammatiche; il calo sfiora circa il 27%. Il mercato cinese si è stretto intorno a Huawei, premiandone la perseveranza e una certa audacia.
Senza il Covid probabilmente questa ripresa non sarebbe stata possibile. Ma nella Cina che lotta per rialzare la testa dopo la piaga del Nuovo Coronavirus, la necessità di una ripresa dei consumi è fortemente sentita. La riapertura delle attività, il ritorno ai ritmi di vita quotidiani e l’esigenza massiccia di nuove tecnologie ha reso possibile il “sorpasso” di Huawei.
Trump inasprisce le sanzioni, ma la Cina non ci sta
Insomma, dopo l’esito tutt’altro che favorevole del 2019, la Cina risponde a testa alta alle pressioni statunitensi. Soprattutto dopo una recente intervista a Fox del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che nei giorni scorsi ha infiammato gli animi (e i Social).
“Non vogliamo la tecnologia Huawei negli Stati Uniti”, ha dichiarato Trump. “La Cina ci spia, vogliono impadronirsi delle nostre tecnologie.”
Anche Wilbur Ross, il Segretario del Commercio dell’amministrazione Trump, la pensa in maniera analoga. “La Cina ha accentuato gli sforzi per ottenere conduttori e tecnologie americane. Il partito comunista vuole realizzare i suoi obiettivi a nostre spese.”
Dura la replica di Pechino; il portavoce ha annunciato infatti che la Cina non risparmierà nessuna misura affinché le aziende vedano riconosciuti i loro diritti.
Rimane quindi molto incerto l’esito della più grande sfida tecnologica degli ultimi anni. Huawei ha ottenuto un traguardo da non sottovalutare, questo è certo. Ma il 2020 sarà veramente l’anno della rivalsa, per la casa produttrice cinese?
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