Near Earth Objects è il nome scientifico con cui si indicano in astronomia gli asteroidi in prossimità del nostro pianeta.
Le “minacce dal cielo” sono diventate un cult di certo cinema di fantascienza e delle teorie catastrofiche più diffuse degli ultimi anni. Basti pensare alla fantomatica “apocalisse Maya” del 2012, quando si diffuse la voce che un asteroide avrebbe centrato in pieno la Terra. Causando fra le altre cose il tracollo dei sistemi di comunicazione e mietendo innumerevoli vittime.
L’impatto con un asteroide non è del resto una novità assoluta per il nostro pianeta. Al punto che la scienza concorda nel definire proprio un Near Earth Object responsabile dell’estinzione dei dinosauri.
Ma quali e quanti sono veramente gli asteroidi che “circondano” il nostro pianeta? C’è davvero il rischio che uno di questi “sassi” cosmici possa colpirci, scatenando terribili disastri?
Near Earth Objects, cosa dice l’astronomia
Abbiamo visto che in astronomia ci si riferisce agli asteroidi (ma anche all’attività delle stelle comete) più vicini al nostro pianeta con il termine Near Earth Objects o NEO. Letteralmente Oggetti Vicini alla Terra.
Gli astronomi monitorano costantemente l’attività di questi oggetti, proprio per calcolare con ampia percentuale di anticipo eventuali rotte di collisione e le possibili conseguenze.
I Near Earth Objects sono attratti dal campo gravitazionale del pianeta. In altre parole, la Terra agisce nei loro confronti come un’enorme calamita.
In questo modo la traiettoria degli oggetti NEO è alterata. E, se la vicinanza supera un livello di sicurezza, possono schiantarsi nell’atmosfera terrestre.
Per distinguere gli asteroidi dalle comete si usano altre due sigle. NEC (Near Earth Comets) sono le stelle mentre con NEA si identificano gli asteroidi.
Questi ultimi sono, anche, molto più numerosi di quanto non si pensi. Secondo gli ultimi rilievi spaziali, i corpi NEA potrebbero essere addirittura 4.700. Di cui, però, solamente il 20% è conosciuto agli scienziati.
Un asteroide potrebbe distruggere la Terra?
Le cifre sopra riportate scatenano il dubbio se sia legittimo o meno temere l’impatto di un asteroide con la Terra. Il nostro pianeta è davvero in pericolo? E cosa sta facendo la scienza per scongiurare l’emergenza di nuovi e inaspettati Near Earth Objects?
Gli astronomi classificano soprattutto gli oggetti NEA, quindi gli asteroidi, in base alla loro pericolosità. Quelli su cui si concentrano le osservazioni e i calcoli sono i Potentially Hazardous Objects, conosciuti anche come PHO. Un asteroide di classe PHO potrebbe effettivamente rappresentare un problema se si avvicinasse troppo alla Terra, finendo inglobato dall’atmosfera.
Infatti le dimensioni di questi corpi sono tali per cui il passaggio attraverso l’atmosfera non basterebbe a disintegrarli, come avviene invece con gli asteroidi più piccoli.
Per evitare situazioni di pericolo, l’Agenzia Spaziale Europea e la NASA gestiscono due programmi di sorveglianza paralleli. Che monitorano costantemente l’attività dei Near Earth Objects. Valutando i fattori di rischio ed effettuando calcoli e simulazioni. L’obiettivo è identificare con il più largo anticipo possibili eventuali minacce per la Terra.
Il Near Earth Objects Observation è il programma americano. In caso di potenziale scontro con un asteroide, si attiverà il protocollo Don Chisciotte. Quest’ultimo prevede l’intervento di due sonde spaziali; Hidalgo e Sancho. A loro spetterà il compito di deflettere l’asteroide allontanandolo dal nostro pianeta.
Anche il programma NEODys dell’ESA si sta muovendo in questa direzione. L’obiettivo è ottimizzare una strategia comune per far fronte alla minaccia di corpi vaganti. Prima che questi ultimi si traducano in un concreto pericolo per la Terra.
L’asteroide “gigante” che ha salutato la Terra a Settembre
Il caso più recente in cui un Near Earth Object si è avvicinato al nostro pianeta risale a qualche giorno fa. Per l’esattezza il 6 Settembre 2020, quando un enorme corpo celeste ha “salutato” la Terra. Senza tuttavia avvicinarsi troppo alla nostra orbita e quindi al campo di attrazione magnetico del pianeta.
L’asteroide 465824 (2010 FR) era balzato agli onori della cronaca a causa delle sue dimensioni. L’oggetto celeste infatti misura fino a due volte la grandezza della Piramide di Cheope.
Ma nessun pericolo; questo “gigante” celeste non ha mai rappresentato una minaccia per il nostro pianeta. Discorso diverso, ma fortunatamente privo di conseguenze, quello dell’avvistamento effettuato ad Agosto. Quando un asteroide è riuscito a eludere i controlli delle stazioni spaziali e dei telescopi orbitanti.
Domenica 16 agosto 2020 l’asteroide, delle dimensioni di un’automobile sportiva, è passato talmente vicino alla Terra da sfiorarla; è arrivato fino a 2950 chilometri da noi. Il Near Earth Object era, però, oscurato dal Sole e gli scienziati si sono accorti dello scampato pericolo solo quando l’asteroide ci ha oltrepassati indenne.
Lo studio dei Near Earth Objects rappresenta ancora una delle grandi sfide alla scienza astronomica, e un territorio di ricerca fra i più coinvolgenti.
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