Se siete appassionati di serie TV e di videogiochi allora non potete perdervi il nuovo titolo dei creatori di Life is Strange: Tell me Why. Un videogioco a puntate, proprio come una serie, di Dontnod Entertainment. Un racconto maturo, adulto, dalla grafica curata e sorprendente che vi appassionerà e affascinerà.
Tell me Why
Life is Strange è un titolo del 2015, sviluppato in 5 episodi, che ha la particolarità di poter rigiocare un segmento di storia riavvolgendo il tempo (così come il potere della protagonista), rivivendo determinati passaggi è possibile cambiare risposte, azioni e conseguenze. Un gioco quindi davvero fuori dal comune.
Tell me Why, prova a stupire di nuovo a partire dalla trama: Alyson e Tyler sono due gemelli, Tyler però non è sempre stato un maschio. Per la prima volta quindi, nella storia dei videogiochi, è presente un personaggio transgender come protagonista di un titolo di fascia alta del mercato.
Ma il punto di forza è che il gioco non parla della comunità Lgbt. Il gioco normalizza questa informazione e non la usa come scopo narrativo. Lo studio Dontnod, che ha sempre usato linguaggi nuovi e trame che si discostano molto dalla produzione commerciale di massa, ha provato ad esplorare con Tell me Why un campo nuovo, potenzialmente disseminato da mine, perlomeno per quanto riguarda la risposta del pubblico.
Sembra però riuscire nell’impresa, infatti la trama è lontana dall’essere un sermone o una paternale, non giudica e non vuole insegnare nulla, narra semplicemente una storia con grazia e sobrietà.
Racconta di una famiglia dal passato segnato da ferite profonde, con un mistero da scoprire che aleggia intorno alla madre dei due gemelli: Mary Ann. Alyson e Tyler hanno un potere speciale, riescono a comunicare con la telepatia e al giocatore spetterà ricostruire il puzzle dei ricordi della loro infanzia dolorosa. I due ragazzi , infatti, non hanno sempre ricordi identici e sarà compito del giocatore prendere decisioni in merito.
Punti a favore e qualche critica
Tell me Why si rivolge a quella categoria di gamers che è affascinata dalle storie, più che dalla sete di fare stragi di mostri o dal perfezionare abilità ginniche attraverso l’uso del controller. Un titolo adatto a chi si vuole affacciare al mondo del videogioco ma non ama l’ansia del combattimento.
Un racconto interattivo che ricorda un po’ i vecchi libri gioco anni novanta, con un contorno colorato di grafica iperrealista. C’è però da dire che, per quanto le trame siano piacevoli e le ambientazioni accattivanti, Dontnod tende ad avere uno sguardo un po’ provinciale sul mondo che sceglie di narrare.
Infatti, come per Life is Strange, anche in Tell me Why ci troviamo in America, in questo caso per l’esattezza a Delos Crossing, In Alaska. Luogo che, non essendo vissuto e conosciuto dagli sviluppatori, viene ricreato in modo un po stereotipato e inverosimile.
Il gioco disponibile per Xbox One, Windows e Xbox Game Pass, è un thriller intimistico in tre capitoli attraverso i quali, in base alle scelte del giocatore, i due protagonisti potranno avvicinare o allontanare le loro strade. Questo grazie ai ricordi d’infanzia che saranno accessibili solo dopo aver individuato un oggetto del passato o dopo una conversazione che riporta alla memoria dei protagonisti qualcosa di particolare.
Rispetto a Life is Strange non c’è quella formula di game play innovativa e coinvolgente che era integrata alla perfezione e in maniera logica all’interno del mondo del gioco. Tuttavia risulta comunque un titolo molto interessante e contemplativo.
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