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E tu fai mangiare il tuo cervello? Forse non abbastanza. Non sto parlando di libri e cultura, ma di alimentazione, abitudini e tecniche per sviluppare la tua mente a crescere un po’ come fanno i muscoli in palestra.
Nutrire il cervello si può
Per molti anni si è pensato che i neuroni fossero fissi. L’idea era quella che la produzione delle cellule celebrali fosse confinata alla fase embrionale e si fermasse con la nascita dell’individuo. La ricerca ha dimostrato il contrario. Negli anni ’90 infatti si è visto come il cervello continua a sviluppare le proprie cellule celebrali e rigeneri i propri neuroni con il tempo in base all’utilizzo che l’essere umano fa della propria mente.
Si chiama plasticità neuronale ed è alla base di un’altra scoperta che ha fatto la ricerca in campo neurologico, ovvero che la maggior parte delle persone usa solo una parte delle proprie capacità celebrali. Chi ha visto il film “Limitless” sa di che cosa parlo. Cosa potrebbe fare un essere umano usando il tuo cervello al cento per cento? Forse la qualità della vita sarebbe migliore. Forse, come accade nel film, potremmo perdere la capacità di regolare e vivere il nostro tempo. Una cosa è certa, se allenato il cervello cambia.
Se fai mangiare al tuo cervello alimenti che lo regolino a produrre nuove cellule e lo alleni e lo stimoli, verranno anche rigenerati i neuroni.
Cosa fai mangiare al tuo cervello?
Molto spesso il nostro cervello non mangia gli alimenti adatti al suo sviluppo. Ci preoccupiamo tanto di cosa far mangiare al nostro corpo perché resti in salute e non pensiamo minimante alla nostra mente.
Principalmente al nostro cervello servono Omega-3, Vitamina C, Ferro e Potassio. In molti degli alimenti che consumiamo abitualmente sono presenti, ma ci sono alcune pietanze che possono rendere l’apporto di questi macro nutrienti più incisivi.
Primo tra tutti il pesce azzurro. Conosciuto anche per le sue proprietà benefiche nei confronti della nostra memoria, ha anche proprietà antinfiammatorie che riducono il colesterolo cattivo e aiutano la mente a distendersi.
La frutta secca è un’altra classe di alimenti tipicamente consigliata per nutrire il cervello. In particolare Noci e Semi di lino hanno una grande carica di Vitamina C, che aiuta il sistema immunitario e quindi anche il cervello a proteggersi dalle malattie.
Ultimi, ma non per importanza, tè verde e caffè. Queste due bevande, anche se si consiglia di non consumarle in grandi quantità per la loro carica energizzante, hanno la capacità di stimolare la mente e contrastare i radicali liberi. Sono perfette per mantenere la mente giovane e fresca, pronta alla soluzione dei problemi che le si pongono.
Cosa fai fare al tuo cervello?
Per rigenerare i neuroni oltre a nutrire la nostra materia grigia con gli alimenti giusti, è necessario anche un allenamento mirato ad acquisire abitudini che stimolino continuamente il cervello a restare attivo.
Un consiglio in merito è quello di essere sempre curiosi, fare domande e approfondire argomenti di cui non si ha conoscenza con letture dedicate. Questo ti aiuterà a fare sempre qualcosa di nuovo e a mettere la tua mente di fronte a sfide continue.
Come seconda cosa è bene allenare la propria memoria a ricordare a breve e lungo termine anche con semplici esercizi di ripetizione mnemonica.
Oltre alla memoria un buon esercizio è quello di imparare ad usare i sensi singolarmente: ad esempio, impara a riconoscere gli oggetti solo con il tatto, o ancora usa olfatto e gusto. Questo esercizio ti aiuterà a sviluppare tutti i sensi e il loro rapporto con la mente.
Fai mangiare il tuo cervello scrivendo
Se sei destro, scrivi con la sinistra. Viceversa se sei mancino, scrivi con la destra.
In definitiva se fai mangiare il tuo cervello dandogli gli alimenti giusti e facendogli fare gli esercizi adatti a renderlo più attivo è perché hai bisogno di stimolare le attività sinaptiche, ovvero le strutture che permettono il collegamento tra le cellule nervose.
Le sinapsi sono normalmente poco sviluppate, imparare a scrivere con la mano che non è dominante aiuta il cervello a mettersi in una condizione di problem solving. Si tratta di spingere il cervello a concentrarsi per svilupparsi in maniere attiva, coinvolgendo molte aree cerebrali, da quelle del linguaggio a quelle del controllo fine del movimento delle dita.
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