Cosa accadrebbe se tutto ad un tratto non potessimo più fare una ricerca su Google? Se non fossimo più in grado di mandare una mail con gmail. Se perdessimo il contatto con l’intera classe durante la lezione a distanza. Se non riuscissimo più ad aprire YouTube? Per alcuni potrebbe sembrare l’inizio della fine, quasi uno scenario apocalittico. È successo ieri (14 dicembre 2020), quando per quasi due ore molti servizi del colosso informatico Google hanno avuto dei malfunzionamenti. Cosa è successo a Google? Come si comportando il mondo nelle quasi due ore di Google Down?
Google Down: quando ad andare offline è il più grande colosso informatico del mondo
Non stiamo parlando del sito web di Zio Gigi che vende gli ortaggi bio di casa sua. Stiamo parlando di chi Internet ha contribuito a crearlo. Come è possibile che ad andare offline sia il più grande colosso informatico del mondo?
E non c’è da sorprendersi che ci sia stato anche chi si sia spaventato dall’accaduto. “Se un gigante del web come Google va in ginocchio in diverse parti del pianeta, la faccenda è seria”.
Così le persone si sono riservate su altri servizi online, che continuavano a funzionare perfettamente, sui principali social network, come Facebook e Twitter per lo più. Mentre gli studenti che erano in DaD (Didattica a Distanza) si sono ritrovati a vivere una piccola inaspettata vacanza.
Il tutto si è svolto dalle 12:30 alle 14:00 circa (ora italiana). Qualcosa è andato storto a Mountain View, ma, anche se il problema si è risolto in poco più di un’ora, ancora non si è ben capito cosa sia successo.
Si sa solo che c’è stato un brutto arresto che ha mandato in down Youtube, Gmail, Google Drive, G Suite, Google Meet, ma anche altri servizi come Google Docs, Google Calendar, Google Home, Nest, Google Classroom. Quasi ogni servizio offerto da Big G ha avuto un improvviso e inspiegabile malfunzionamento. Non sembra, invece, che il motore di ricerca abbia subito problemi.
Malfunzionamenti in tutto il mondo
Le segnalazioni sono arrivate da ogni parte del mondo, Stati Uniti, Canada, Australia, Sud Africa, India, America Centrale, America del Sud, ma soprattutto dall’Europa. La maggior parte delle segnalazioni, infatti, sono giunte proprio dal vecchio continente. Anche se ciò non vuol dire necessariamente che il Down di Google abbia interessato maggiormente questa parte del mondo.
La motivazione di ciò, invece, sembra essere semplicemente il fuso orario. Mentre qui era pieno giorno, con la didattica a distanza in pieno svolgimento, gli uffici aperti e praticamente tutta la popolazione online, in America non era ancora sorto il sole.
Le segnalazioni raccolte sul sito DownDetector sembrano essere circa 50 mila.
Google Down: il momento del malfunzionamento
Cosa hanno visto gli utenti in quei 90 minuti circa di Google Down?
Su Youtube una scimmia viola comunicava agli utenti che “qualcosa è andato storto”. Un messaggio non così inusuale per i navigatori del web, ma mai si pensava di vederlo su Youtube!
Su Gmail, invece, abbiamo letto “Spiacenti… il sistema ha riscontrato un problema”.
Nel frattempo gli utenti hanno iniziato a scrivere le loro esperienze e a confrontarsi sui social, con l’hashtag #GoogleDown.
Un utente scrive su twitter: “Sto seduto qui, al buio, nella stanza dei bambini, perché la luce è controllata da Google Home”.
Qualcuno ha anche trovato una soluzione alternativa al problema e l’ha condivisa con gli altri utenti: “Utilizzate la modalità in incognito”.
Google Down e la DaD
Al momento del malfunzionamento, in Italia, molti studenti stavano tenendo l’ultima ora di lezione in DaD (didattica a distanza). Forse qualcuno è riuscito a fare breccia nei portali utilizzati per le videolezioni, durante il Google Down. Fatto sta che molti messaggi ironici hanno cominciato ad apparire, come: “Il vostro amico hacker ha pensato di anticipare le vacanze”.
Nel frattempo gli utenti si sono incontrati sui social, per confrontarsi nel corso di questa inaspettata ora di vacanza: “Potevi farlo prima, non a fine lezioni”; “Questa parte della mia vita, questa piccola parte, si chiama felicità”; “Per favore continuasse per 72 ore, grazie”.
Cosa è successo a Big G?
Google è rimasto in contatto con gli utenti per tutta la durata del Google Down, tenendoli informati sulla situazione e assicurandoli che ben presto il problema si sarebbe risolto. Ma che cosa è successo a Big G?
Si è trattata di una falla nel sistema di autenticazione, a confermarlo Google stesso. Dopo i primi momenti di panico, tra chi aveva paura di perdere i dati degli account collegati a Big G e chi sospettava si trattasse di cyber terrorismo, alla fine si è risolto tutto. Nessun attacco hacker, solo un problema tecnico.
È stato “un’interruzione nel sistema di autenticazione per circa 45 minuti a causa di un problema relativo ad una quota di memoria interna”.
Comunque Google ha rassicurato tutti che continuerà ad indagare, per capire meglio cosa sia successo e per evitare che il problema si ripresenti in futuro. “Abbiamo riscontrato problemi di accesso a molti dei nostri prodotti. La maggior parte è tornata al normale funzionamento. Stiamo continuando ad indagare”.
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