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L’acqua è un bene che diamo per scontato, ma non lo è affatto. Purtroppo essa è una risorsa tanto preziosa quanto fragile e, a differenza di ciò che crediamo, è limitata. Quello che ci si prospetta davanti è uno scenario dove l’acqua inizierà a scarseggiare un po’ ovunque sul pianeta e l’essere umano si troverà ad affrontare una crisi idrica senza precedenti.
È già troppo tardi per rimediare?
Secondo alcuni è già troppo tardi, il processo innescato è ormai irreversibile e dobbiamo solamente iniziare a prepararci alla crisi che verrà. Rimanere senza acqua vuol dire morire di fame, di sete, di stenti. Vuol dire combattere con le malattie che ne seguiranno.
Ci saranno nuovi migranti, verranno chiamati migranti climatici. Ci sarà un divario sempre maggiore e più marcato tra chi avrà accesso alle risorse e chi no. Si inizierà con rivolte, rivoluzioni e guerriglie urbane, per arrivare a vere e proprie guerre mondiali.
Eppure scenari meno pessimistici ci dicono che c’è ancora una speranza, bisogna solamente unire le forze e cercare di risolvere il problema all’origine. Bisogna cambiare le nostre abitudini e dobbiamo imparare a vivere in maniera più sostenibile, solo così potremo evitare un vero e proprio disastro umanitario.
Quanta acqua consumiamo?
Il pianeta Terra è coperto per il 70% d’acqua! E allora perché scarseggia?
Di tutta l’acqua presente nel mondo più del 97% è quella salata degli oceani. Solamente circa il 2,5% è dolce. Ma di questa circa il 70% è congelata nei ghiacciai. Quindi, alla fine, di tutta quest’abbondanza, solamente l’1% può essere utilizzata.
L’acqua è utilizzata praticamente per qualsiasi cosa. Basta guardarci intorno e pensare che tutto quello che vediamo per essere prodotto ha avuto bisogno d’acqua.
Il settore agricolo consuma circa il 70% di tutta l’acqua disponibile per tutta l’umanità in tutto il mondo. il settore industriale ne utilizza circa il 20%. L’acqua che arriva nelle nostre case è solamente l’8%.
Sebbene dovremmo considerare l’acqua per quello che è, ovvero un bene preziosissimo, in realtà ne sprechiamo ogni anno una quantità incredibile. Secondo alcuni studi l’essere umano spreca circa 66 trilioni di galloni di acqua. Una tale quantità d’acqua equivale a tre volte il volume del lago di Ginevra.
L’acqua inizierà a scarseggiare per tutti
Continuando di questo passo ben presto l’acqua inizierà a scarseggiare un po’ per tutti, un po’ ovunque sul pianeta. Oggigiorno circa 2,8 miliardi di persone vivono in una condizione di scarsità idrica, mentre a rimanere completamente senza accesso all’acqua potabile sono circa 0,9 miliardi di persone.
Ma questi numeri potrebbero ben presto aumentare vertiginosamente. In un futuro non troppo lontano le persone in condizioni di scarsità idrica potrebbero essere più di 5 miliardi.
La domanda di acqua cresce di circa l’1% ogni anno. Ma questo non è l’unico problema. Mentre la domanda cresce le disponibilità d’acqua diminuiscono, a causa dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento. Inoltre le acqua reflue che vengono scaricate direttamente nell’ambiente sono la maggiore causa di disastri naturali.
Continuando verso questa direzione e a questi ritmi ci ritroveremo con il doppio delle persone in condizioni di scarsità idrica entro il 2050. Ad aumentare saranno anche quelle persone che si troveranno in aree a rischio inondazione.
La ricerca sulla siccità che sta per arrivare
Una ricerca del Michigan State University, pubblicata su Nature Climate Change, ha evidenziato uno scenario tutt’altro che rassicurando. Considerando l’aumento del livello d’inquinamento mondiale e i cambiamenti climatici, entro la fine del secolo quasi triplicheranno le aree del pianeta colpite da siccità estrema.
“La fetta di popolazione che dovrà vedersela con prolungati periodi di siccità è destinata ad aumentare, se il riscaldamento globale continuerà così come vediamo e se non si attueranno profondi cambiamenti a livello mondiale nelle politiche di gestione dell’acqua.
Le aree dell’emisfero meridionale dove già oggi vediamo accadere prolungati periodi di siccità estrema potranno essere colpite in modo sproporzionato, e questo porta alla facile previsione di una situazione che impatterà in modo drammatico sulla già scarsa sicurezza alimentare in quelle regioni, e alimenterà conflitti e flussi migratori di quelli che, sempre più, saranno migranti climatici”.
Secondo il team le previsioni sono molto realistiche e tutt’altro che rassicuranti, ma, forse, c’è ancora la speranza di cambiare il futuro, agendo prontamente oggi.
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