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Il 2020 non è stato l’anno peggiore della storia umana, ma ci va molto vicino. Sicuramente è stato il peggiore dalla fine della seconda guerra mondiale. E non parliamo solo di Covid-19 (che già da solo avrebbe reso l’anno da dimenticare). Il 2020 è stato l’anno degli incendi in Australia, di una delle più controverse elezioni USA della storia, e tanto altro. Tutto ciò è stato racchiuso in un videogioco: 2020 Game.
Con esso si vuole esorcizzare l’anno appena concluso, ma non vogliamo dire la frase che abbiamo ormai sentito troppo spesso “Il 2021 non potrà mai essere peggiore del 2020”. Cosa potrà mai succedere di peggio? Un’apocalisse zombie? Un’invasione aliena? Mai dire mai. Intanto riviviamo (per l’ultima volta) l’anno appena concluso, con la speranza di esorcizzare davvero tutti i mali e di non rivederli mai più.
L’idea del videogioco
2020 Game nasce proprio con l’intenzione di esorcizzare l’anno appena concluso. A realizzarlo è stato lo sviluppatore Max Garkavy. Il gioco è online, gratis, sul sito omonimo, dall’inizio del 2021, e ha riscontrato molto successo in tutto il mondo.
2020 Game è nato un po’ per gioco. Ma Max ha creato un qualcosa che in una manciata di minuti ripercorre dodici mesi amari. Forse a tratti ci farà sorridere, come quando dovremo superare la fila al supermercato per accaparrarci tutta la carta igienica ed essere pronti per la quarantena. O quando vedremo sfidarsi Donald Trump e Joe Biden alle ultime presidenziali americane.
Eppure, quello che avremo stampato sulle labbra alla fine del gioco, sarà un sorriso amaro. Vorremo solamente chiudere la porta del 2020 e non vederlo mai più, o sentirlo nominare. Ed è proprio questo il fine ultimo del gioco. Ripercorriamo ogni tragedia, ogni cataclisma dell’ultimo anno e poi chiudiamo la porta, una volta per tutte.
Max Garkavy, creatore di 2020 Game
Chissà se il suo creatore sapeva che avrebbe scatenato queste emozioni?
“Attualmente faccio un noioso lavoro d’ufficio in una grande azienda e ogni giorno mi chiedo se dovrei fare il grande passo e lasciare il mio lavoro per dedicarmi alla creazione di giochi. Pensi che dovrei? 2020 The Game è il tentativo di dimostrare a me stesso che posso pagare le bollette con i miei giochi, quindi il fatto che tu voglia supportarmi significa un mondo per me”.
Troviamo questo messaggio nella pagina dedicata alle donazioni per il videogioco. E sono moltissime le donazioni che Max Garkavy ha ricevuto per 2020 Game. Deciderà, quindi, di dedicarsi interamente alla creazione di videogiochi?
2020 Game è un videogioco molto semplice e lineare, in 2D, una grafica pixel-art e una colonna sonora molto gradevole ad accompagnarci.
Basta utilizzare le frecce direzionali del computer e avanzare attraverso i livelli evitando gli ostacoli. Il suo punto di forza non è la giocabilità, ma le emozioni che esso riesce a far tornare a galla, con un nodo alla gola.
Scopriamo 2020 Game
Iniziamo il videogioco. Iniziamo il 2020. Sono i primi giorni di Gennaio 2020, ve li ricordate? Pensavamo che tutto sarebbe andato per il meglio, scrivevamo i buoni propositi per il nuovo anno, iniziavamo ad organizzare le vacanze estive. Ma poi ecco arrivare la cruda realtà.
Il primo livello di 2020 Game ci porta in Australia, in uno scenario che ci va venire un brivido lungo la schiena. Le foreste sono devastate dagli incendi, avanziamo con qualche salto e afferriamo un piccolo koala al volo. Lo portiamo in salvo e lo lasciamo su un ramo non devastato dagli incendi, prima di entrare nel secondo livello.
Ecco il secondo livello. Arriva il Covid-19. Schiviamo il virus mentre ci ritroviamo in fila al supermercato. Saltiamo (letteralmente) la fila per accaparrarci le ultime scorte e siamo pronti per la quarantena. Con il terzo livello ci ritroviamo nel bel mezzo del crollo finanziario. Che effetto ci fa vedere le serrande abbassate anche su un videogioco?
I nomi dei più grandi colossi ci crollano addosso, mentre crollano le borse di tutto il mondo, ed eccoci chiusi in casa per la quarantena. E poi cosa succederà? Forse non tutto è perduto: “Il lockdown salva l’ambiente!”. Ma poi rieccoci nuovamente in un vortice senza fine: George Floyd, mascherine, inondazioni, elezioni americane, seconda ondata Covid, vaccino. Il 2020 è finito, il 2021 andrà meglio. Ne siamo sicuri? Attenzione a cantare vittoria.
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