I sistemi di videosorveglianza intelligente ormai si sono evoluti come tutti gli altri dispositivi tecnologici. Non si limitano a riprendere e registrare immagini, anzi spesso fanno anche più del dovuto e ledono la privacy.
Videosorveglianza intelligente e suoi effetti invasivi
Questi sistemi nascono per tenere sotto controllo case, uffici e aziende. Spesso però possono determinare effettivi invasivi sulla sfera di autodeterminazione delle persone riprese e ledere la loro privacy.
Tra le tante funzioni che i sistemi di videosorveglianza intelligente hanno software che permettono l’associazione d’immagini a dati biometrici.
Possono riconoscere i volti e riprendere e registrare in automatico i comportamenti o gli eventi anomali che accadono nello spazio ripreso. Questo tipo di sistema di chiama motion detection.
Da questo punto di vista è comprensibile che sia cambiata anche la materia giuridica in merito alla privacy.
Spesso questi sistemi vanno al di là della sicurezza delle persone. Sembra che alcune aziende usino la videosorveglianza per controllare il comportamento.
I sistemi integrati
Alcuni sistemi di videosorveglianza intelligente agiscono in combinazione con altri sistemi integrati. Cosa fanno? Collegano tra soggetti diversi – pubblici e privati – le telecamere.
Per tutti questi sistemi è comunque necessaria la verifica preliminare del Garante. I trattamenti di dati personali nell’ambito di un’attività di videosorveglianza devono essere effettuati rispettando le misure e gli accorgimenti prescritti dall’Autorità.
Sarà quest’ultima a decidere se ci siano gli estremi specifici per utilizzare i sistemi integrati senza ledere i diritti e le libertà fondamentali del cittadino.
Trattamento dei dati e interventi del garante
Si tratta di un confine sottile oltre il quale, utilizzare i sistemi significa ledere la dignità degli interessati, in relazione alla natura dei dati o agli effetti che può determinare l’utilizzo dei dati registrati.
Lo stesso garante esiste per tutelare tutto ciò e per garantire che tali dati vengano usati solo in casi particolari, tenendo conto del contesto e delle finalità.
Tipologie di videosorveglianza intelligente
Abbiamo già parlato dei sistemi integrati e dei motion detection. Adesso vediamo altre tipologie di videosorveglianza intelligente, come le telecamere speed dome.
Si tratta di telecamere ad inseguimento che eseguono una scansione panoramica della zona di competenza. Grazie alla modalità di video-analisi, in caso d’intrusione, si orientano verso la zona interessata per seguire e registrare l’evento.
Ci sono poi sistemi che hanno funzionalità di object classification, ovvero distinguono, all’interno di un’immagine, persone, veicoli, animali e altri oggetti che non appartengono propriamente alla struttura della scena.
Insieme a questi appena descritti abbiamo poi sistemi di videosorveglianza single-multi tripwire event detection e quelli enter-exit event detection.
I primi consentono di rilevare il superamento da parte di un oggetto in movimento di una linea virtuale precedentemente definita all’interno del campo visivo della telecamera.
I secondi invece sono in grado di rilevare il momento in cui un particolare tipo di oggetto entra o esce da una zona di interesse precedentemente individuata.
L’evoluzione aiuta l’uomo
Da quello che abbiamo visto ci sono opinioni discordanti relativamente all’utilizzo di questi sistemi di videosorveglianza intelligente.
Dal punto di vista tecnico, la funzione di molti di quelli descritti renderebbe possibile discriminare diversi tipi di evento, generando messaggi di allarme solo nei casi di reale effrazione.
L’azione di controllo di questi sistemi spesso più che tutelare l’utente lo mette in una condizione di controllo che lo spinge a sentirsi sorvegliato. Speriamo che l’evoluzione continua di questi sistemi porti ad aiutare l’uomo e non a renderlo schiavo.
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