Da ora in poi potremo mettere la nostra canzone preferita senza muovere un dito. Spotify è pronto a presentare il suo personale assistente vocale e per attivarlo basterà un “Hey Spotify”. Scopriamolo insieme.
Gli altri assistenti vocali
Prima di parlare di Hey Spotify facciamo un piccolo passo indietro. Ormai tutti conosciamo gli assistenti vocali, sistemi di intelligenza artificiale con cui comunicare e ai quali chiedere di svolgere semplici compiti, come mandare un messaggio, accendere le luci di casa, ecc.
I più famosi e pionieri in questo campo sono senza dubbio Alexa, di Amazon, immancabile in una casa tech, e Siri di Apple. C’è l’assistente vocale di Google, la cui attenzione viene richiamata da un “Hey Google” e l’assistente vocale di Samsung.
Spotify entra in un mondo davvero competitivo, chissà se riuscirà a spuntarla. Intanto andiamo a scoprire insieme questo nuovo assistente vocale.
Le prime apparizioni dell’assistente vocale di Spotify
Spotify è pronto a presentare il suo assistente vocale. La prima apparizione ufficiale di Hey Spotify è avvenuta attraverso alcune immagini che ritraggono un Samsung Galaxy S21, con integrata questa funzione.
L’assistente vocale sta iniziando già ora ad essere disponibile per una ristretta cerchia di utenti americani, sia su dispositivi iOs che Android. Dopo una prima fase di test, già nelle prossime settimane aumenteranno gli utenti che potranno dire “Hey Spotify!”.
Un assistente vocale “limitato”
L’assistente vocale non andrà a competere con i colossi che abbiamo menzionato prima, in quanto potrà interagire solo con l’app stessa e non avrà accesso a nessun’altra applicazione presente sul nostro dispositivo.
Il suo scopo principale è quello di facilitare la ricerca di musica, podcast e audiolibri all’interno dell’enorme database di Spotify, senza dover effettuare una ricerca manuale.
Questo nuovo assistente vocale, seppur limitato, si rivelerà senza dubbio utilissimo. Basti pensare a tutte le volte che utilizziamo l’applicazione di Spotify per ascoltare musica, audiolibri o podcast e a quante volte ci troviamo in condizione di non riuscire a cambiare brando manualmente.
Questo perché, ad esempio, stiamo facendo sport, siamo alla guida della nostra automobile, o semplicemente siamo occupati e dovremo interrompere quello che stiamo facendo.
Come funzionerà Hey Spotify
Il suo funzionamento sarà estremamente semplice, soprattutto se siamo abituati a parlare con altri assistenti vocali. Hey Spotify, infatti, somiglierà in tutto e per tutto a Siri, Alexa e agli altri assistenti in commercio.
Richiamare l’attenzione dell’assistente vocale sarà estremamente semplice. Basterà, infatti, dire “Hey Spotify” e continuare chiedendogli un brano specifico, una playlist, la riproduzione casuale della discografia di uno specifico artista, ecc.
L’assistente, però, non sarà sempre in ascolto. La funzione sarà disponibile solamente se l’applicazione è aperta e lo schermo dello smartphone sboccato e accesso.
Un assistente vocale attenta alla privacy
Spotify ha voluto porre l’attenzione proprio su quest’ultimo particolare. L’assistente vocale, infatti, non sarà sempre in ascolto, ma affinché ciò avvenga dovranno esserci delle condizioni specifiche. Questo, ovviamente, pone l’attenzione sulla privacy, che per Spotify è una priorità assoluta.
La piattaforma ha anche aggiunto che le uniche registrazioni vocali che verranno trattenute sono quelle ascoltate dopo la pronuncia della frase d’attivazione o dopo che si è premuto il tasto di ricerca. Non appena la piattaforma ha effettuato il comando richiesto, inoltre, la cattura della registrazione termina.
Gli utenti, inoltre, sono liberi di scegliere se attivare la funzione oppure no, consentendo l’accesso all’app al microfono o attraverso le impostazioni della piattaforma.
Infine, sempre rimanendo in tema privacy e trasparenza, Spotify ha risposto alla domanda: come vengono utilizzati i dati degli utenti?
“Vengono utilizzati per migliorare la funzionalità vocale, per sviluppare nuove funzionalità vocali e per aiutarci a fornirti pubblicità più rilevante per te. Inoltre, vengono condivise informazioni, di volta in volta, con i nostri fornitori di servizi, come i fornitori di storage cloud, per aiutare a fornire funzionalità vocali per Spotify”.
This post is also available in: