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Internet è nato come un nuovo mondo dove tutti avrebbero potuto avere pari opportunità. Eppure, dopo quasi 30 anni, si scopre che le cose non stanno proprio così e che la sua incredibile biodiversità si sta perdendo. In particolar modo, uno studio ha focalizzato la sua attenzione sui domini .com e ha scoperto qualcosa di incredibile.
Che cos’è la biodiversità di Internet?
La biodiversità è la diversità biologica, ovvero la varietà di organismi viventi all’interno di un determinato ecosistema. E allora cosa ha a che fare la biodiversità con Internet?
Anche Internet ha la sua diversità ed è incredibile, se si pensa che i soli domini .com superano i 150 milioni. Certo forse il suffisso bio è un po’ azzardato, ma i complessi meccanismi con cui opera il web possono essere facilmente assimilabili a quelli di un vero organismo vivente.
La crescita di Internet
Anche se Internet viene normalmente datato al lontano 1969 (1986 in Italia), dobbiamo considerare come la sua reale data di nascita solamente il più recente 1991, con l’avvento del World Wide Web.
Solo in quel momento Internet è nato davvero. Inizialmente è stato presentato come un mondo utopico, accessibile a tutti e dove tutti avevano pari diritti e opportunità. Dove chiunque poteva creare il proprio business, poteva far sapere le proprie idee.
Con il tempo quel mondo utopico si è trasformato in un sanguinario campo di battaglia dove, ogni giorno, milioni di siti web soccombono, sotto il potere e la ferocia dei grandi.
Dal 1993 (l’anno in cui il web è diventato accessibile a tutti gli utenti nel mondo) Internet è cresciuto esponenzialmente e senza sosta.
Nonostante questa continua crescita, oggi, tutto il mondo digitale si sta concentrando nelle mani di pochi e sono moltissimi i piccoli siti web che spariscono ogni giorno.
La ricerca sulla biodiversità di Internet
Un’interessante ricerca sulla biodiversità di Internet viene da un team di ricercatori australiani che, aiutandosi con l’intelligenza artificiale, ha scandagliato attentamente l’ecosistema .com.
I ricercatori hanno voluto esaminare gli ultimi 20 anni. Cosa è successo ad Internet dal 2006 ad oggi?
Per saperlo i ricercatori hanno esaminato i commenti postati su Reddit e Twitter e i link che accompagnavano questi commenti.
Sono stati esaminati in base alla loro diversità: massima diversità (tutti i link portavano a siti diversi) e minima diversità (tutti i link portano allo stesso sito).
Che cosa hanno scoperto
I risultati della ricerca hanno mostrato come, 20 anni fa, nel web c’era molta più diversità. Ogni 100 commenti pubblicati, infatti, c’erano link che portavano a 20 diversi siti.
Oggi, invece, ogni 100 commenti ci sono appena 5 diversi link.
Da ciò è emerso come, nel corso del 2020 (l’anno più recente preso in esame) tra il 60 e il 70% dell’attenzione degli utenti si è concentrata su appena 10 siti web.
Inoltre, solamente i 1000 siti più visitati al mondo crescono vertiginosamente ed esponenzialmente, a discapito di tutti gli altri milioni.
Chi non riesce a competere con i big
In questo scenario sono moltissimi i piccoli siti web che non riescono a competere. Ciò rende la vita dei piccoli siti internet sempre più breve.
La ricerca ha, infatti, evidenziato come nel 2011 il 40% dei siti creati 5 anni prima fosse ancora attivo, percentuale che scende ad appena il 3% nel 2015.
Ma questo non ferma la crescita del web, il cui numero di domini, nonostante tutto, continua a crescere vertiginosamente.
Come recuperare la biodiversità di Internet
Secondo i ricercatori la crescita evidente di domini non è sufficiente, perché tutta l’attenzione del web è concentrato su appena 10 siti.
Ciò mette in pericolo la biodiversità dell’ecosistema del World Wide Web. Ma i piccoli non mollano, sono sempre di più quelli che credono nell’innovazione e nel digitale, basterà la forza di volontà per combattere i re di Internet, o la sua biodiversità è irrimediabilmente andata perduta?
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