Essere trasportati da un veicolo senza autista è il sogno di molti. Ma se per tante persone questa sembra ancora un’idea irrealizzabile o fantascientifica, per alcune aziende è diventata realtà. Il livello massimo di automazione è destinato ad arrivare solo entro dieci anni. Nel frattempo Waymo, che si occupa di sviluppare tecnologie per la guida autonoma, manda segnali importanti.
Waymo: i nuovi finanziamenti
Gli investitori ci sono, e si stanno facendo sentire. L’immissione di 2,5 miliardi di dollari si aggiunge ai capitali di Alphabet (divisione di Google). L’interesse nel far parte del progetto per trasformare sicurezza e sostenibilità della mobilità è alto, soprattutto nell’ambito della guida autonoma.
L’azienda, che ha già percorso miliardi di miglia di simulazione, sta implementando Waymo One come servizio di trasporto pubblico e Waymo Via di delivery. L’obiettivo dei finanziamenti è ampliare la flotta di robotaxi che sbarcherà in altre città americane. Sfida fondamentale per l’AI è infatti costruire e distribuire una tecnologia completamente autonoma su larga scala.
Il team Waymo sta già servendo migliaia di passeggeri mentre vanno al lavoro, fanno la spesa, portano i figli a scuola, o semplicemente sperimentano la gioia di un giro senza un umano al volante. Attualmente però i robotaxi sono disponibili al pubblico solo in Arizona in un’area di servizio di circa 100 miglia quadrate.
Un servizio ancora riservato a una nicchia
Dall’app all’esperienza di guida: i robotaxi di Waymo sono ora disponibili. Sviluppato per dodici anni senza passeggeri, ora è attivo sulle strade reali ogni giorno e ad ogni ora. Offre così un servizio di centinaia di corse, tutte documentate pubblicamente grazie all’interlocutore di supporto, ai microfoni integrati nel sistema interfono e alle videocamere fisheye.
Per partecipare basta prenotare una corsa sull’app Waymo One, in modo completamente autonomo. Solo un piccolo particolare: il servizio è attivo solo per chi lavora intorno ai sobborghi di Phoenix, l’unico posto in cui i robotaxi prelevano attivamente i passeggeri.
Per mantenere una flotta ci vogliono sperimentazione, costi e organizzazione. Uno staff di supporto, un gruppo di ingegneri e molti investitori, con l’obiettivo di creare veicoli sicuri. È difficile capire cosa accadrà in futuro, ma oggi esiste un prodotto completamente autonomo.
Come funziona la guida autonoma?
Inizialmente l’app controlla la posizione del passeggero. Se si trova all’interno dell’area di servizio conferma la prenotazione e permette di inserire il tragitto all’interno di una mappa delle strade principali. Così si ottiene una stima del tempo e della lunghezza della corsa.
Dopo un’attesa di soli cinque minuti, il passeggero sale sul veicolo, che intanto ha già compiuto centinaia di calcoli. In caso di errori, come le cinture non allacciate, interviene il supporto vocale. Per emergenze o bisogni, è sempre possibile comunque chiamare un supporto immediato e reale, che risponde in pochi secondi.
Il veicolo calcola i percorsi migliori per evitare pericoli e mantiene la giusta distanza di sicurezza. I riflessi sono molto veloci: Waymo schiva con prontezza ogni tipo di ostacolo, anche improvviso, come i pedoni. Alla fine del percorso, è gradito da parte del passeggero un feedback.
La guida autonoma è sicura?
Ma la domanda principale rimane: l’esperienza è sicura? Si direbbe di sì. Waymo ha simulato 6 milioni di miglia in modo autonomo. Simulation City è il mondo virtuale in cui si testano i veicoli per prepararli all’esperienza reale. L’obiettivo è raggiungere alte sicurezza e affidabilità.
Si tratta di un secondo programma di simulazione, creato dopo aver scoperto i limiti del primo, Carcraft. È tecnologicamente più avanzato soprattutto per i dettagli: gli ingegneri possono simulare cose piccole come gocce di pioggia o complesse come raggi di sole per ricostruire gli scenari di guida. Sensori e Intelligenza Artificiale servono a generare immagini realistiche con immagini scalate.
La compagnia ha anche guidato manualmente dei veicoli per mappare i dati di una dozzina di città americane. L’evoluzione della piattaforma infatti porterebbe a rilevare i tassi di diversi incidenti ed eventi anche strade non ancora conosciute. L‘espansione però procede ancora lentamente.
Certo, ci sono rischi nell’utilizzo di tecniche di simulazione. Il principale è che dati imperfetti in input potrebbero produrre risultati sostanzialmente inutili. Ma Waymo continua a migliorare: la maturità del sensore di simulazione è cresciuta molto da quando è stato lanciato.
Importanti sono le simulazioni di incidenti realmente accaduti: si è scoperto che sostituendo i veicoli con quelli automatici di Waymo, sarebbero state evitate quasi tutte le morti.