Già nel 2019 si ipotizzo che dal sottosuolo del Pianeta Rosso fuoriuscissero piccole quantità di gas metano. Oggi si è scoperto che è vero e che si concentrano soprattutto di notte. Vediamo come si crea e propaga questo fenomeno.
Il metano si dissolve con la temperatura
Su Marte c’è il metano e si propaga soprattutto di notte perché le temperature sono più miti che di giorno.
Gli scienziati hanno recentemente scoperto che le loro teorie sulla presenza di gas metano su Marte sono fondate. Il gas a quanto pare si propaga di notte nell’atmosfera del pianeta perché durante di giorno la temperatura è talmente alta che il gas non riesce ad espandersi nell’ambiente marziano.
Ma cosa produce il metano su Marte? Sul nostro pianeta il metano è presente in natura e viene anche prodotto dai microbi che aiutano la maggior parte delle specie di bestiame a digerire le piante. L’animale emette poi il gas nell’aria. Non a caso, anche gli allevamenti sono considerati alcune delle maggiori fonti di inquinamento del globo.
Tornando a Marte, siamo abbastanza sicuri nel dire che non ci sono bovini che possano propagare metano. Per tanto è stato strano scoprire che questi microbi colpevoli della produzione di metano tramite gli animali sono vissuti anche su Marte.
Anzi, tali microbi sono ancora presenti nell’atmosfera marziana. Nonostante ciò, secondo gli esperti la vera causa del metano su Marte sono i processi geologici che coinvolgono l’interazione di rocce, acqua e calore.
Il rover Curiosity ha scovato il metano
Lo strumento di cui la NASA si è avvalsa per rilevare i giacimenti del gas sul pianeta rosso si chiama Curiosity.
Si tratta di un rover. Un robot con sensori potentissimi e molto sensibili che ha ripetutamente rilevato metano. Il fatto strano è che invece altri dispositivi mobili come Curiosity non ne hanno mai trovato traccia durante le loro missioni.
Questo fatto non è ancora stato ben spiegato dagli scienziati, che sono comunque tutti concordi nell’affermare che il metano su Marte esiste e che potrebbe essere una risorsa per il nostro pianeta.
Marte e il tempo
Una spiegazione valida del perché esistano delle discrepanze nelle misurazioni di metano su Marte tra vari dispositivi proverrebbe dall’ora del giorno in cui vengono utilizzati per le loro misurazioni.
I dispositivi che vengono usati di notte hanno bisogno di molta energia. Di notte l’atmosfera marziana è quieta e la temperatura mite. Grazie a questo il metano riesce a fuoriuscire dal terreno e ad accumularsi in superficie.
Curiosity ha potuto rilevare il gas proprio perché lo si può utilizzare la notte. Gli altri dispositivi invece lavorano di giorno e anche se sono studiati per ricercare gas a circa 5 chilometri sopra la superficie non ne hanno mai trovato su Marte per il motivo appena descritto.
Questo perché mentre l’aria calda sale, quella fredda scende. Non solo, il processo è stimolato anche dal calore del sole che agita l’atmosfera circostante al pianeta. Ne consegue che il metano di notte è confinato vicino la superficie, mentre di giorno esala e viene mischiato nell’atmosfera in un volume più ampio, che lo diluisce e non lo rende rilevabile.
Quanto dureranno le riserve di gas su Marte?
Gli scienziati ancora non lo sanno, ma hanno il sospetto che qualcosa possa distruggere il metano presente su Marte nell’arco dei prossimi 300 anni.
L’idea sarebbe poter utilizzare le riserve marziane per la Terra. Per questo motivo, gli esperti hanno deciso di fare nuovi esperimenti per controllare la quantità di gas attualmente presente sul suolo marziano e come esso si distrugga al momento dell’esalazione in contatto con l’ossigeno presente in atmosfera.