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Il James Webb Space Telescope è il più grande e potente telescopio mai costruito ed è pronto per essere lanciato nello spazio. Scopriamolo insieme.
L’inizio del progetto
Non è facile definire chi ha voluto il James Webb Space Telescope. Si tratta di una volontà condivisa da moltissimi scienziati e astronomi di tutto il mondo. Al progetto hanno contribuito 29 diversi stati, con il supporto delle diverse agenzie spaziali, NASA, ESA e CSA, rispettivamente le agenzie spaziali americane, europee e canadesi.
L’ESA, in particolare, è responsabile anche del lanciatore che porterà in orbita il telescopio: l’Ariane 5. L’agenzia spaziale europea è anche responsabile del NIRSpec, uno strumento che sarà equipaggiato sul James Webb Telescope. Si tratta di uno spettrografo che analizzerà le radiazioni con una lunghezza d’onda da 0,6 a 5 micron.
Infine, l’ESA ha anche contributo al MIRI, un altro spettrometro del telescopio, ma con lunghezza d’onda diversa.
Il James Webb Space Telescope
Il James Webb Space Telescope sarà il più grande telescopio mai lanciato nello spazio. Lo specchio principale ha un diametro di 6 metri e mezzo. Il suo compito sarà quello di rilevare lunghezze d’onda infrarosse.
Lo specchio non è un pezzo unico, ma è composto da 18 specchi esagonali in berillio. Al momento sono girati su sé stessi. Quando il telescopio raggiungerà l’orbita stabilita si dispiegheranno formando lo specchio di 6 metri e mezzo.
Il telescopio è anche dotato di uno scudo termico di più strati, per proteggere gli strumenti dalle interferenze dello spazio.
Il James Webb Telescope è equipaggiato con tutti gli strumenti migliori e più all’avanguardia, dandoci la possibilità di osservare lo spazio più profondo.
Riusciremo a scoprire i segreti ancora nascosti del Sistema Solare, ad osservare stelle avvolte da nuvole di polvere, le luci delle prime stelle della galassia e le atmosfere dei mondi più lontani.
A proposito del nome
C’è un dubbio, però, proprio riguardo al nome del telescopio. Si decise di chiamarlo James Webb nel 2002, all’inizio del progetto e lo si fece in onore di James Edwin Webb, secondo amministratore della NASA, dal ’61 al ’68.
Fu a comando dell’agenzia durante i difficili anni delle missioni Apollo. Tuttavia, recentemente è emerso che fu implicato in atti persecutori nei confronti degli omosessuali nelle istituzioni pubbliche americane.
In molti hanno perciò chiesto una revisione del mondo. Al momento, perciò, non siamo sicuri se il telescopio, al momento del lancio, porterà ancora lo stesso nome. Per il momento continueremo a chiamarlo James Webb.
Tutto pronto per il lancio
Dibattito sul nome a parte, è già tutto pronto per il lancio del James Webb Space Telescope.
Dopo le ultime prove tecniche condotte al Northrop Grumman, in California, durante le quali si è testata la reazione della capsula alle tensioni e alle vibrazioni alle quali sarà sottoposta nello spazio, il telescopio è ora pronto per raggiungere la Guaina Francese.
È da lì, infatti, che partirà alla volta dello spazio. Salvo eventuali ritardi, il lancio è previsto per il 31 ottobre, dallo spazioporto europeo di Kourou.
Una volta arrivato in Guaina, il telescopio sarà sottoposto ad ulteriori test e verifiche, per accertarsi che non abbia subito danni durante il trasporto.
Seguirà il rifornimento e il posizionamento sull’Ariane 5, tutto pronto per la partenza.
Cosa farà il Space Webb Telescope dopo il lancio?
26 minuti dopo il lancio il telescopio si separerà dal lanciatore Ariane e aprirà i suoi pannelli solari. Dopodiché impiegherà circa un mese per raggiungere la sua posizione finale, a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra.
Raggiunta la posizione finale aprirà il suo grandissimo specchio e inizierà una lunga fase di test. Solamente sei mesi dopo il James Webb Telescope sarà operativo e inizierà la sua vera missione alla scoperta dello spazio più profondo.