HarmonyOS è la risposta di Huawei alla furiosa guerra a colpi di ban che, ancora nel 2019, rischiava di affossare l’azienda. Dopo, cioè, che l’America, e in particolare Google, hanno dichiarato guerra al colosso cinese. Huawei ha raccolto la sfida, e oggi il sistema operativo HarmonyOS sta conoscendo sempre maggior diffusione.
Al punto che Huawei ha deciso di estenderlo anche a a tutti i suoi smartphone più venduti, oltre ai top di gamma e alle nuove release, come il Huawei P50. Saranno ben 65 i modelli in vendita sul mercato cinese in cui installare HarmonyOS nella nuova versione 2. E l’avanzata del nuovo sistema operativo non si limiterà alla sola Cina.
Sono infatti sempre più numerosi gli utenti in Europa e nel mondo a esprimere pareri favorevoli per HarmonyOS. Ma quali sono le caratteristiche più interessanti del sistema operativo di Huawei?
HarmonyOS 2.0 alla conquista della Cina
L’avanzata di HarmonyOS, giunto alla versione 2.0, parte proprio dalla conquista della Cina. Huawei ha infatti annunciato che il sistema operativo sostituirà in pianta stabile Android su 65 diversi dispositivi smart; rispettivamente telefoni smartphone e tablet. In questo modo gli utenti cinesi potranno sfruttare pienamente le potenzialità di HarmonyOS. Bypassando, di fatto, il ban imposto dagli Stati Uniti alle tecnologie cinesi.
Fra i primi dispositivi Huawei e Honor a usufruire di HarmonyOS troviamo due linee di Huawei Mate (rispettivamente 3 e 4, in tutte le versioni) oltre al Huawei P40, anche nelle versioni Pro e Pro+. Seguiti a breve distanza dalla linea Huawei Mate20, dalla serie Nova (fino alla versione 6) e dai Huawei MatePad.
Verso fine anno, HarmonyOS sarà disponibile anche su Huawei P30 e Nova, ma non solo. L’aggiornamento coinvolgerà anche i dispositivi Huawei MediaPad ed Enjoy. Nel 2022, poi, la compatibilità con il nuovo sistema operativo made in Huawei sarà estesa a tutte le linee Nova fino alla versione 3, a Huawei P10, Enjoy 10 e alla serie MediaPad 5.
E per quanto riguarda l’Europa? Attualmente il sistema operativo più diffuso è ancora Android. Tuttavia, se la risposta del mercato cinese sarà positiva, Huawei potrebbe decidere di offrire anche ai dispositivi italiani la possibilità di un cambio di sistema operativo. L’ipotesi più probabile è quella di un’offerta di aggiornamenti e applicazioni completamente gratuite, per “ingolosire” il pubblico e convincerlo ad abbandonare il sistema operativo di Mountain View.
Un sistema operativo snello, smart e che conquista
Nell’attesa di capire come si comporterà Huawei nei confronti del mercato europeo, gli utenti nostrani hanno comunque potuto provare HarmonyOS in anteprima su alcuni dispositivi. Come, per esempio, il nuovo Huawei Watch 3, che vi abbiamo presentato in questo articolo. Lo smart watch “vintage” di Huawei sfrutta al massimo tutte le potenzialità del nuovo sistema operativo integrato. E, a giudicare dalle prime impressioni, sembra che HarmonyOS non abbia deluso le aspettative.
L’interfaccia EMUI prende le mosse da una personalizzazione di Android ed è quindi molto familiare e intuitiva. Inoltre HarmonyOS è compatibile con numerose app Android, con l’unica eccezione di servizi come Youtube, Google Maps o il browser Google Chrome, oltre ovviamente al Google Play Store. Non mancano neppure i widget, che si possono personalizzare a proprio piacimento, organizzare o modificare semplicemente con uno swipe.
Huawei ha sviluppato questo sistema operativo intorno a due linee cardine; portabilità e interconnessione. Sarà quindi facilissimo sfruttare le stesse app contemporaneamente su diversi dispositivi. Per quanto riguarda il bacino di utenza previsto da Huawei, l’azienda ha già annunciato di voler rendere HarmonyOS compatibile con tutti i device che usiamo nella vita quotidiana, ma anche con elettrodomestici smart, con la televisione e perfino con gli autoveicoli.
Un sistema operativo molto versatile, quindi. La vera forza di HarmonyOS, però, sta soprattutto nella sua snellezza. Basti pensare che i 2GB di un Huawei Watch 3 sono più che sufficienti a far girare in piena tranquillità tutte le app e i programmi integrati, senza rallentamenti o glitch degni di nota.
Forse occorrerà ancora del tempo prima di poter insidiare il primato degli altri competitor, ma HarmonyOS ha tutte le carte in regola per imporsi sulla scena dell’informatica di consumo. Fatevi da parte, mela masticata e robottino verde; c’è un nuovo sistema operativo in città.