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Tra il 28 ottobre e il 4 novembre 2021 la Terra è stata colpita da due tempeste solari nel giro di pochi giorni. Niente a che vedere con gli scenari apocalittici che la letteratura e la cinematografia aveva immaginato. Tuttavia un po’ di preoccupazione c’è stata comunque. Ma che cos’è una tempesta solare? E quali sono i rischi che corre il pianeta?
Due tempeste solari in pochi giorni: gli eventi del 28 ottobre
Lo scorso 28 ottobre il nostro sole ha emesso un brillamento anomalo di grande intensità. A provocarlo è stata la macchia solare conosciuta come AR2887. Come conseguenza di questo avvenimento sul nostro pianeta si sono verificati alcuni fenomeni anomali registrati.
Un’Aurora Boreale è stata avvistata in Italia, quella notte, tra il Trentino Alto Adige e la Lombardia, sul monte Gran Zebrù. Ad immortalarla è stato un incredulo alpinista, Marco Confortola, che si trovava a 3350 metri di quota quando ha assisto al fenomeno.
Quella italiana non è stata l’unica Aurora Boreale anomala di quella notte. Altre Aurore sono state avvistate in Canada e in Nuova Zelanda. In Sud America, invece, è stato registrato un insolito Black Out.
Ci si aspettava questo brillamento e per questo gli esperti stavano monitorando la macchia solare in questione. La tempesta solare del 28 ottobre ha prodotto un’onda di plasma che ha colpito la Terra nella giornata del 31 ottobre. Tale colpo ha provocato una tempesta geomagnetica di classe G1.
La tempesta solare ha continuato il suo corso anche nelle giornate del 1 e del 2 novembre, senza provocare ulteriori fenomeni al pianeta Terra.
4 novembre: una seconda tempesta solare ha colpito la Terra
Come previsto, i fenomeni che stavano interessando la macchia solare AR2887 hanno provocato una seconda tempesta solare che ha colpito la Terra nella giornata del 4 novembre.
La tempesta geomagnetica provocata da questa seconda tempesta è stata classificata come G3.
Nuove aurore sono state registrate, ma questa volta non sono uscite di troppo dalle aree dove vengono avvistate di solito.
Che cos’è una tempesta solare
Non è un evento così insolito, quindi, che una tempesta solare colpisca la Terra. Tuttavia gli eventi registrati in questi due casi non sono stati troppo preoccupanti. Ma potremmo non essere sempre così fortunati.
Quelle che comunemente vengono chiamate tempeste solari sono in realtà dei brillamenti estremi della nostra stella. Il Sole emette il vento solare, un flusso di particelle elementari. L’attività del Sole raggiunge il suo massimo ogni 11 anni circa. Durante questo periodo gli eventi aumentano d’intensità.
I brillamenti, ad esempio, sono più violenti in questo periodo, arrivando a formare vere e proprie tempeste. Nel corso di questi brillamenti estremi bombe di plasma si staccano dal sole. Queste bombe di plasma possono raggiungere i 3.000 chilometri orari, un miliardo di tonnellate e 1,5 milioni di gradi.
Cosa succederebbe se una tempesta solare alla sua massima potenza colpisse la Terra?
Gli eventi che hanno interessato la Terra pochi giorni fa nulla hanno a che vedere con queste bombe di plasma. Ma cosa succederebbe se una tempesta solare alla sua massima potenza colpisse la Terra?
Nel momento in cui la tempesta solare colpisce la Terra tutte la rete elettrica fonderebbe. Non funzionerebbero più le televisioni, i telefoni, gli elettrodomestici, ma anche i veicoli, giacché tutti hanno una parte elettrica. Quindi niente automobili, aerei, navi, treni. I veicoli in movimento provocherebbero una serie di incidenti. Gli aerei precipiterebbero. Anche l’acqua nelle case smetterebbe di arrivare.
Il secondo giorno si scatenerebbe il caos. Le pompe non funzioneranno più, perché sono elettriche. Le centrali nucleari si saranno spente, dopo diverse ore senza energia.
Forse ciò non interessare tutto il pianeta. Dipende come la tempesta colpirebbe la Terra. Secondo gli esperti i danni alle comunicazioni saranno planetari. Mentre i problemi elettrici potrebbero interessare solamente le aree che si trovano sopra e sotto i 45°.
L’umanità impiegherebbe almeno 10 anni per tornare alla normalità. Ma questo speriamo di non doverlo sapere mai.