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Abbiamo letto on line di questo nuovo Laboratorio di Antropologia del Cibo (Lac) e abbiamo subito pensato ad una cosa: l’evoluzione umana non passa più dalla fisica, dalla chimica e dalla biologia, ma piuttosto dalla sociologia e dall’antropologia. In questo articolo scopriamo come sia possibile.
Cos’è Lac?
Laboratorio (L) di Antropologia (a) del Cibo (c). Questa nuova realtà esiste ed è nata a Milano per raccontare storie di persone che vengono da tutto il mondo, tramite ricette del loro paese.
Ciò che mangiamo diventa il veicolo per la conoscenza delle persone e della loro cultura. Come? Grazie all’idea di Giulia Ubaldi Cossuta che ha riunito in un unico posto una trentina di cuochi, provenienti da 35 Paesi diversi.
Tutti questi amanti della cucina hanno tutti un passato, una storia da condividere tramite i loro piatti che vengono dalla loro infanzia o ricordano loro qualche aneddoto della loro vita.
La testimonianza di Giulia
“Ho studiato a Siena. Sono laureata in antropologia, e mi sono col tempo appassionata alla cucina. Ho vissuto in Cilento e dopo anni di lavoro come antropologa del cibo e giornalista è nata l’idea di Lac: un posto dove le persone potessero condividere le proprie esperienze e culture tramite ricette che venivano da lontano, dalla propria memoria.”
Giulia è anche autrice di diversi libri, tutti dedicati alla cucina e a come il cibo sia veicolo di comunicazione tra culture.
La sua idea è che le ricette sono il mezzo – e non il fine – per scavare nelle abitudini e nelle consuetudini di una persona e della sua cultura.
Una sorta di evoluzione che porta l’essere umano a conoscersi sempre di più e meglio, attraverso il gusto. Insomma, Lac – Laboratorio di Antropologia del Cibo, non è la classica scuola di cucina, ma bensì un progetto tutto nuovo che parla di umanità.