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La programmazione (coding) è uno dei settori professionali più ricchi, in quanto la figura del developer viene oramai richiesta in qualsiasi ambito digitale. Dai plugin agli script, passando per la realizzazione di software proprietari e di app, un bravo programmatore potrà avere mille opportunità di lavoro.
Contemporaneamente, spesso capita di sottovalutare l’importanza del curriculum, pensando che le proprie competenze da sole possano fare la differenza. E invece è necessario saperle presentare correttamente, per attirare l’interesse dei selezionatori.
Le regole generali per costruire un buon curriculum
È opportuno partire da una panoramica generale, che possa illustrare quali sono le regole da seguire per costruire un buon curriculum, per poi modellarlo in base al settore e alla professione. Per prima cosa, oggi il formato europeo non è più una scelta consigliata, soprattutto se si ha a che fare con il mondo del digital.
Oramai vanno per la maggiore le soluzioni creative, come i template con una componente grafica migliore e più accattivante. Per avere dei punti di riferimento da cui partire, oggi esistono alcune piattaforme come CVapp che aiutano a costruire un curriculum gratis grazie ad alcuni modelli professionali preimpostati.
In secondo luogo, si suggerisce di organizzare sempre il contenuto, partendo da una lista definita di sezioni, così da renderlo facilmente navigabile.
È risaputo, infatti, che i selezionatori dedicano pochissimo tempo ad ogni CV, quindi conviene saperlo sfruttare al meglio. Oltre alle esperienze lavorative e ai titoli di studio, non deve mancare una breve e accattivante presentazione personale, insieme agli obiettivi che il candidato si prefigge.
È altrettanto importante che, oltre alla sostanza, si curi anche la forma. In sintesi, è fondamentale scrivere in buon italiano, creando un curriculum facile e piacevole da leggere, senza refusi od orrori grammaticali. Per questo motivo, prima di spedirlo è necessario rileggere il testo più e più volte, per evitare qualsiasi inciampo (anche lessicale).
Infine, non deve essere né troppo lungo né troppo breve, deve andare al sodo laddove lo si richiede, e deve essere salvato in un formato corretto. Si consiglia di preferire il PDF o in alternativa un Word. Fatto questo, arriva l’esigenza di modellare il CV in base alla propria professione.
Come scrivere un curriculum efficace da informatico
Il settore del coding è molto tecnico, oltre ad essere uno dei più remunerativi. Significa che, nonostante le soft skill siano comunque apprezzate, conta molto il bagaglio di competenze primarie in ambito di programmazione.
Ecco perché è molto importante dare la priorità alla lista delle suddette competenze, elencando non solo eventuali certificazioni, ma anche i possibili ambiti di applicazione per ognuna di esse (come nel caso dei linguaggi di programmazione).
Si suggerisce inoltre di segnalare il proprio livello di conoscenza delle lingue straniere, che in molte aziende rappresentano un plus notevole: ad esempio quando il programmatore dovrà interfacciarsi direttamente con un cliente estero, per capire in modo preciso le sue esigenze.
Anche in questo caso il cv dovrebbe essere diviso per sezioni, e per sottosezioni, ad esempio elencando i software conosciuti, i linguaggi di coding padroneggiati e i sistemi operativi con i quali si ha maggiore esperienza. È importante dedicare un ampio spazio alle certificazioni conseguite, che in questo settore possono fare tutta la differenza del mondo.
Spesso è proprio qui che si gioca il futuro e il possibile successo del candidato in una prima fase di selezione. Infine, un programmatore non deve mai sedersi sugli allori: il settore dell’informatica è ampissimo e variegato, oltre che in costante evoluzione.
Basti pensare al restyling di Facebook (oggi Meta), che punterà i suoi occhi sul metaverso per i prossimi anni. Al di là delle competenze già acquisite, infatti, è necessario aggiornarsi di continuo, segnalando nel curriculum gli attuali corsi formativi in svolgimento.