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Qualche settimana fa, prima che arrivasse l’anno nuovo è arrivata la notizia mediatica che potremmo definire la più discussa dell’ultimo periodo: Facebook cambia faccia e nome e adesso è Meta. Siete sconvolti? Vediamo cosa cambia.
Da Facebook a Meta
Facebook non è più Facebook: ora si chiama Meta. Una decisione che va di pari passo con la tecnologia in continua crescita.
Praticamente, mentre noi continueremo ad usare Facebook vedendolo con il suo nome di sempre, l’azienda in sé e per sé cambia nome e diventa Meta. Una scelta difficile, presa da Mark Zuckerberg per dimostrare al resto del mondo, ma soprattutto a coloro che investono o vogliono investire in borsa sull’azienda digitale dell’inventore dei social network.
“Costruiamo tecnologie per connettere le persone.” Ha dichiarato Zuckerberg. Il punto è che non sono solo Facebook, non sono solo social network: dietro il lavoro del suo team c’è un insieme di professionisti che lavorano nel settore della comunicazione (e delle vendite) a 360°. Ecco perché la scelta del change nel naming.
Ma cosa cambia? Scopriamolo insieme continuando a leggere.
Il metaverso di Facebook
Se fino ad ora Zuckerberg e i suoi erano visti solo come un brand legato ad un singolo prodotto, Meta diventa l’inizio della loro storia come azienda del metaverso.
Con Meta cambiano le prospettive e gli obiettivi di Facebook: adesso al centro della tecnologia ci sono gli utenti, le persone. Adesso si punta a sbloccare un mercato sempre più grande, talmente grande che si trasforma appunto in una sorta di mondo parallelo.
I social network diventeranno con il tempo un vero e proprio ecosistema, in cui la parola chiave sarà appunto connessione.
L’obiettivo è connettere le persone per interessi, capacità di acquisto e necessità. Un nuovo modo di vivere completamente immersivo in cui Internet è il ponte di collegamento tra realtà diverse, reali o digitali che esse siano.
Una vita… da remoto
Secondo questa nuova visione di Meta, tutto sarà possibile da remoto: potremmo goderci una cena con gli amici, lavorare, giocare ed imparare.
Si potranno vivere esperienze nuove senza togliersi nemmeno le ciabatte. Potremmo vivere senza il pensiero di un contagio, fino al giorno in cui la nostra presenza verrà addirittura sostituita da un ologramma, almeno nella mente di quelli come Zuckerberg che credono che la tecnologia ci supererà come esseri viventi.
Per ora si potranno vivere vite alternative nei cosi detti mondi paralleli o metaverso, in cui ogni azienda sta man mano creando il proprio habitat a propria immagine e somiglianza per gli utenti interessati a questo nuovo tipo di vita.
Meta…verso di creatori e sviluppatori
Nell’idea di Meta c’è un universo creato da creatori e sviluppatori. Saranno loro ad ideare e realizzare le nuove esperienze per l’utente medio.
Non sarà quindi il team societario, ma bensì le menti creative specializzate in servizi e prodotti digitali a dettare legge e a creare un nuovo tipo di economia alternativa, che va oltre quella vincolata dai marketplace di oggi.
Da qui nascono anche le statistiche di Zuckerberg per le quali in circa 5 anni Meta darà lavoro ad una cosa come 10mila persone solo in Europa. Notevole, no?
Non sono i primi…
Esatto! Meta non è la prima azienda a realizzare un progetto come questo. Già Google ci aveva provato in maniera simile con Alphabet.
Forse non ne avete mai sentito parlare: Alphabet è una specie di entità madre che unisce diversi settori in un unico prodotto. Principalmente è stata utilizzata per robotica e sanità.
Rispetto a questa parentesi di Google che ci sembrava d’obbligo citarvi, l’idea di Meta punta molto sulla questione del mondo virtuale di cui Facebook vuole essere il precursore.
Un futuro ancora tutto da scrivere che per certi aspetti ci mostra, almeno nel momento presente, una piattaforma che ancora non è pronta fino infondo. Diciamo che Meta è solo l’inizio di nuovo capitolo di Internet che non vediamo l’ora di vivere.