Negli ultimi anni si è sempre più spesso sentito parlare di cashback. Questo sistema in Italia ha avuto molto successo soprattutto per combattere l’evasione fiscale in quanto invoglia gli utenti a non usare i contanti ma sistemi di pagamento digitale.
Molti siti e applicazioni hanno iniziato quindi ad utilizzarlo e tra questi ricordiamo Satispay e Crypto.com. Scopriamo quindi meglio che cos’è questo sistema e come funziona.
NB: esisteva anche un cashback di stato che funzionava in modo differente da ciò che sarà riportato qui sotto ma da poco è stato sospeso definitivamente
Cashback: che cos’è
Il cashback, parola inglese che è formata da cash (denaro) e back (indietro), è una specie di rimborso che si può ricevere dopo aver comprato qualcosa. In molti potrebbero definirlo sconto ma l’uso di questo termine è improprio in quanto è più che altro uno sconto indiretto (il denaro viene restituito dopo, non è il prezzo del prodotto acquistato che è più basso). Un sito di cashback quindi è collegato a vari negozi convenzionati dove il cliente potrà ricevere il rimborso una volta comprato qualcosa.
Il rimborso è o una percentuale della cifra spesa per l’acquisto o una cifra fissa stabilita dai singoli esercenti. Questa quantità di denaro viene suddivisa in due parti: una viene data all’utente mentre una parte permette al sito che ha offerto il servizio di guadagnare. Il rimborso dell’utente potrebbe essere erogato sotto forma di coupon, sconti futuri o in denaro. Alcuni siti poi rimborsano immediatamente l’utente mentre altri ancora aspettano che raggiunga una certa soglia prima di effettuare un rimborso cumulativo.
Quando si può parlare di cashback
Con questo sistema non è necessario pagare le tasse sui rimborsi ma è bene sottolineare che se si vuole parlare di cashback giuridicamente devono verificarsi tre aspetti. Il rimborso deve essere contestuale all’acquisto, l’acquisto deve essere personale e non da parte di terzi e non si deve essere obbligati a fare quell’acquisto ma esso deve essere espressione di una chiara volontà. Se manca anche solo uno di questi tre aspetti si parlerà allora di guadagno che produce reddito e che quindi viene tassato.
Le tre modalità differenti
Il sistema cashback può essere declinato in tre modalità differenti.
La prima prevede l’utilizzo di carte di credito cashback. Queste carte sono normali carte dei principali circuiti che, quando vengono usate per un pagamento sia online che offline, accreditano automaticamente una percentuale fissa della spesa al loro titolare. Questo sistema è molto comodo e l’unico aspetto negativo è anche se il canone mensile è più elevato rispetto alle altre carte il rimborso è di una percentuale molto bassa, circa l’1%.
Abbiamo poi il cashback online. In questo sistema i siti di cashback (nazionali e mondiali) fungono da intermediari che gestiscono interamente su internet il processo di rimborso. Importante in questo caso è controllare che la piattaforma su cui si vuole fare affidamento sia qualificata per farlo e non sia una truffa. In genere qui il rimborso varia in base agli accordi stipulati con i venditori ma oscilla tra il 5 e il 10%.
Terzo e ultimo sistema è il cashback offline. Questo sistema funziona tramite le cashback card, carte che danno diritto a ricevere una quota di rimborso nei negozi convenzionati. Sicuramente svantaggi di questo sistema sono la limitatezza delle strutture convenzionate e il fatto che il riaccredito dovrà essere speso sempre nello stesso circuito.
Perché è un sistema molto apprezzato
Il sistema cashback è stato quindi molto apprezzato perché è un sistema in cui tutti i partecipanti vincono e guadagnano qualcosa. Il sito/negozio riesce ad aumentare i canali di acquisizione clienti con l’intervento delle piattaforme cashback; il sito di cashback guadagna da ogni transazione effettuata e l’utente riceva un rimborso sull’acquisto.