Da sempre l’uomo ha portato il suo sguardo verso l’alto ad osservare le stelle e ciò che si nasconde nel cosmo. La voglia di scoprire cosa ci fosse oltre la Terra ha portato a una serie di scoperte e di missioni sbalorditive. Ma oggi i desideri di conquista non si sono ancora fermati e tra i nuovi progetti spicca Upmosphere.
I creatori e il progetto iniziale
La startup è nata dalla mente creativa di un gruppo di amici italiani che si sono conosciuti nel 97 durante il servizio militare nella Folgore. Tra di loro troviamo Luca Rossettini, amministratore delegato di un’azienda che pulisce lo spazio dai detriti spaziali, Luigi Maini e Giovanni Sammarco, attuale presidente del progetto.
Questo gruppo di amici ha creato tramite autofinanziamento la società Rest In Space che, come si evince dal nome, inizialmente aveva una concezione più seria. La società infatti era nata per poter costruire una sorta di funerale nello spazio e prevedeva che potessero essere spedite nello spazio le ceneri dei defunti (servizio già offerto da una società texana, Celestis).
Solo successivamente però l’idea ha preso una piega diversa diventando un qualcosa di più felice. Il gruppo di amici non si è voluto limitare alle ceneri e ha rivisto l’idea iniziale. Hanno quindi reso possibile inviare nello spazio un ricordo rappresentato da un oggetto. Proprio per questo obiettivo è nata la startup finale, Upmosphere.
Upmosphere: come funziona
Il progetto prevede che qualsiasi oggetto tangibile che rappresenti un ricordo per la persona interessata possa essere spedito nello spazio. Si parla quindi di lettere, gioielli, medagliette e tanto altro. Ovviamente l’oggetto deve essere di materiale inerte.
I ricordi saranno posizionati dentro un piccolo contenitore chiamato Upbox realizzato con il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia in Trentino. Il cofanetto sarà personalizzabile con delle incisioni. La scatola sarà poi assegnata al satellite italiano della D-Orbit. I ricordi così viaggeranno trasportati dai razzi Space-x di Musk o dai Soyuz russi all’interno di satelliti a circa 30 mila chilometri orari.
Ogni giorno questi ricordi di vita passeranno a qualche centinaio di chilometri sopra la Terra e chi li ha spediti nello spazio potrà controllare la loro posizione in ogni momento tramite un’applicazione per cellulare.
L’app raccoglierà i dati direttamente dalla base di D-Orbit e terrà traccia del satellite che viaggia con i ricordi attorno alla Terra. Oltre a questo l’app sarà interattiva e potrà inviare messaggi personalizzati ai clienti raccontando dove si trova il loro oggetto.
Altro aspetto interessante del progetto è che una volta terminata la missione, dopo cinque anni dalla partenza, tutto rientrerà in atmosfera per non lasciare detriti dispersi nello spazio. Il progetto prenderà ufficialmente vita ad Aprile 2022 quando i primi quattro clienti del progetto invieranno nello spazio i loro ricordi.
Upmosphere: i costi
Purtroppo questo servizio a livello di costo non è ancora accessibile per tutte le tasche. Infatti, come fanno sapere direttamente i fondatori del servizio, per spedire fino a 20 grammi si dovrà pagare 10 mila dollari più iva. In questo prezzo è però compreso anche il servizio di tracciamento tramite applicazione.
Parlando di costi però Sammarco ha anche fatto sapere che data la crescente attenzione allo spazio e alla tecnologia molto probabilmente i prezzi scenderanno creando così nuove opportunità di accesso al servizio.
La conquista dello spazio quindi non è più solo tecnologica ma anche emotiva e chissà che prima o poi tutti noi potremo spedire qualcosa di a noi caro oltre l’orbita terrestre alla conquista del cosmo.