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Oggi parliamo della prima galleria d’arte che ha lasciato il nostro pianeta. Moon Gallery contiene 64 opere in miniatura ed è stata lanciata nello spazio lo scorso 19 febbraio.
Moon Gallery e le sue 64 opere in miniatura
Esatto! Moon Gallery è una galleria d’arte le cui opere – in totale 64 – sono in formato miniatura. Ciascuna misura non più di un centimetro cubo e ciascuna di esse è entrata a far parte della storia proprio per il progetto dedicato all’arte nello spazio.
Durante la missione Ng-17 Cygnus – partita lo scorso 19 febbraio – le opere sono state lanciate nello spazio per essere installate sulla Stazione spaziale internazionale, dove rimarranno per 10 mesi prima di essere poi restituite al mittente.
Le opere sono i prodotti artistici di 7 artisti italiani.
Un vernissage… sulla Luna
Praticamente il primo vero vernissage sul pianeta latteo. Un modo per far viaggiare l’arte oltre il globo e renderla davvero spaziale.
Moon Gallery è di fatto un evento storico oltre che scientifico: la prima galleria d’arte spaziale, dove però al di là del nome la vera destinazione non è la Luna, bensì la Stazione spaziale internazionale posta li vicino.
Ma cos’è Moon Gallery nello specifico? Nei prossimi paragrafi ve la descriviamo per bene.
Cos’è Moon Gallery?
Si tratta di un’installazione artistica internazionale che vede la collaborazione di 7 artisti italiani che hanno realizzato 64 opere d’arte piccolissime.
In realtà, per essere precisi, le opere provengono da tanti paesi diversi: Asia, Europa, America e Africa. Sono stati però questi 7 artisti italiani ad avere l’idea di metterle insieme e spedirle… sulla Luna.
Oltre alle finalità artistiche, il progetto ha come obiettivo quello di portare un po’ di gioia agli astronauti a bordo della stazione spaziale. Una sorta di cadeu che potranno guardarsi di tanto intanto quando vorranno pensare alla Terra e alle sue menti creative.
Dove verrà installata?
Questa galleria dello spazio in miniatura verrà installata all’interno di un laboratorio miniaturizzato – non a caso – dal nome Nanoracks Nanolab.
Al suo interno le opere avranno la funzione di bersagli mobili per le osservazioni e i test che vengono svolti sulle fotocamere di precisione utilizzate per scattare i movimenti dei corpi celesti.
Le opere quindi offrono sono anche più semplicemente dei materiali – tutti diversi – per testare le modalità di rivelazione delle fotocamere spaziali. Al tempo stesso gli artisti hanno modo di conoscere le prestazioni delle loro opere di modalità micro gravità.
Che il futuro dell’arte sia nello spazio? Lo vedremo, intanto si è già progettato il prossimo step: lanciare una galleria con 96 opere, sempre in miniatura, come mostra permanente, questa volta – per davvero – sulla Luna.
Parola di curatrice…
La mostra ha anche una curatrice. Nello specifico stiamo parlando della nota Anna Sitnikova, che su Moon Gallery ha detto: “Moon Gallery è un processo. La selezione e l’assemblaggio delle opere d’arte – incluso un lavoro in realtà aumentata – di artisti e creativi necessita di divulgazione. Non solo. Necessita anche di organizzazione di eventi, partecipazione a workshop e conferenze, l’allestimento di mostre d’arte e performance. Senza questa conversazione che sonda la condizione umana, gli artefatti lanciati sono meri oggetti nello spazio”.
La dichiarazione della curatrice – trovata online e riutilizzata da molti siti interessati all’argomento – dimostra come ci sia la volontà e l’impegno da parte dell’arte contemporanea stessa di portarsi avanti ed essere promotrice di un linguaggio che molto probabilmente sarà quello del futuro.
Il progetto stesso nasce da un gruppo di artisti e designer che si sono ispirati all’Agenzia spaziale europea in Olanda. Dopo una visita, il gruppo ha elaborato l’idea di Moon Gallery. Come la vedono? Come un’opportunità per gli artisti di contribuire al corso dell’esplorazione nello spazio, estendendo anche il dialogo culturale.