Siamo in un periodo storico molto particolare. Durante il quale la paura per la pandemia ha lasciato il posto all’orrore della guerra. L’Ucraina si trova ora sulle prime pagine di tutto il mondo. Tuttavia, non è la prima volta che questo paese ha gli occhi del mondo puntati addosso. L’Ucraina è tristemente noto per il peggior disastro nucleare della storia dell’umanità. Oggi, Chernobyl e non solo, tutte le sue centrali nucleari, sono nuovamente al centro dei dibattimenti mondiali.
La Russia si è avvicinata sempre di più ad esse, sfidando e mettendo paura al mondo. Durante un bombardamento è stato “sfiorato” il famoso reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl. Altre notizie ci comunicano che le truppe russe si sono “impossessate” di altre centrali nucleari del paese.
Ed è così che l’Ucraina e le sue centrali nucleari sono, nuovamente, un problema e un pensiero mondiale. Sì, Chernobyl non è l’unica centrale, ve ne sono molte altre. Quante? E quali sono? Cosa succederebbe se i bombardamenti le raggiungessero? E cosa succederebbe se la Russia ne entrasse definitivamente in possesso?
Quante sono le centrali nucleari dell’Ucraina?
Sono quattro le centrali nucleari attualmente operative in Ucraina, dopo che Chernobyl è stata dismessa nel 1986, a causa dell’incidente al reattore 4.
Si trovano nelle zone di Zaporizhzhia, Rivne, Khmelnytskyi e Ucraina del Sud, per un totale di 15 reattori attivi, che portano energia a tutto il paese, fornendo i servizi essenziali ai cittadini. Tutti sono gestiti dall’azienda nazionale Energoatom.
In particolar modo la centrale di Zaporizhzhia è la più grande d’Europa e la decima centrale nucleare più grande del mondo. La centrale conta sei reattori e una serie di edifici tecnici, tra i quali uno dedicata all’addestramento del personale.
L’attacco a Zaporizhzia
Purtroppo, proprio la centrale di Zaporizhzia, la più grande del paese, è caduta alcuni giorni fa in mano ai russi, dopo un attacco. La perdita della centrale ha ridotto drasticamente il sostentamento d’energia per il fabbisogno dell’intero paese.
L’attacco è avvenuto la notte tra il 3 e il 4 marzo. C’è stata grande paura quando, durante gli scontri tra l’esercito russo e quello ucraino, nella centrale si è sviluppato un incendio. Fortunatamente, l’incendio è stato domato senza riportare danni ai reattori.
La paura è stata tanta, tanta quanto l’indignazione non solo del popolo ucraino, ma del mondo intero.
Il presidente Zelensky ha dichiarato: “Per la prima volta nella storia dell’uomo uno Stato terrorista ha fatto ricorso al terrorismo nucleare. Nessuno Stato, tranne la Russia, aveva mai colpito una centrale nucleare”.
Chernobyl è già in mano russa
Con la perdita di Zaporizhzia, l’Ucraina ha perso un’importante fonte di energia per l’intero paese. Ma non è finita, perché la Russia punta a prendere anche le altre centrali nucleari.
Chernobyl è, invece, già in mano ai russi, dopo che i bombardamenti erano arrivati così vicini alla centrale da far nuovamente scatenare la paura di un nuovo disastro.
Tuttavia, la centrale è oggi dismessa. Non si tratta quindi di una fonte di risorse. A quale scopo entrarne in possesso? Inoltre, solamente il personale addestrato ucraino sa come tenere sotto controllo la centrale dopo l’incidente del ’86.
Nonostante la centrale sia in mano ai russi da settimane, infatti, a lavorarci sono ancora i dipendenti ucraini, rimasti come volontari, per evitare un nuovo disastro nucleare.
Subito dopo la conquista russa c’è stata la paura: la centrale era senza elettricità e i tecnici hanno da subito dichiarato che i generatori non avrebbero retto per più di due giorni. Inoltre, i bombardamenti avevano danneggiato l’intera linea di alimentazione della centrale nucleare. Si rischiava seriamente un disastro nucleare peggiore di quello precedente.
Fortunatamente ad oggi la centrale è stata messa in sicurezza, così come quella di Zaphorizhzia. Tuttavia, la paura rimane alta. Questo tipo di azioni non possono essere definite diversamente da come le ha definite lo stesso Zelensky: terrorismo nucleare.