Oggi vi diamo una notizia scientifica che ci colpisce da vicino perché cambierà il modo di vedere ciò che mangiamo giornalmente. Nello specifico cambierà la natura di un prodotto amato praticamente da tutti: il genoma della patata è stato studiato in laboratorio e riprodotto per creare nuove categorie di tubero.
Genoma della patata: nuove varietà in arrivo
Ok, ormai gli esperimenti in laboratorio sulla genetica degli alimenti sono all’ordine del giorno. Oggi parliamo della decodifica del genoma della patata che permetterà agli scienziati di produrre nuove varietà di tubero in laboratorio.
Il team di esperti ricercatori in questione lavora al Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco. Il team in questione ha lavorato su questo progetto con il Max Planck Institute for Plant Breeding Research di Colonia.
Cosa hanno scoperto? Che il genoma della patata può essere scombinato e replicato modificandone alcune parti.
Decodifica genetica
Cosa è stato fatto dai ricercatori? Semplice, è stato decodificato e scombinato. A dirla tutta, anche se sembra strano, è la prima volta che si fanno studi sul genoma della patata, perché con il tempo ci si è accorti che è un processo molto impegnativo da svolgere.
Non deve quindi sconvolgere il fatto che dopo anni di lavoro sulla genetica di piante ed ortaggi si sia arrivati solo oggi a lavorare sulla patata.
La decodifica genetica di questo tubero è molto complessa e deriva dal fatto che, oggettivamente, mancano le varietà su cui effettuare gli studi.
Esiste un solo tipo di patata?
A questo punto vi starete chiedendo: esiste solo un tipo di patata? A dir la verità si. Vero è che nei nostri supermercati se ne vedono di diverse varietà (gialla, viola, dolce, etc.). Ma è altrettanto vero che queste varietà sono geneticamente tutte diverse; non vengono dallo stesso ceppo di tubero.
Ed ecco la novità dello studio del genoma della patata: ora che si è riusciti a decodificare la genetica del tubero generico – la patata a pasta gialla – si potranno ricreare in laboratorio delle varietà di questo tubero, tutte nuove e più robuste e resistenti.
Genoma della patata che amplia il mercato
Capite bene che, essendo la patata uno degli alimenti più consumati al mondo, con questo studio e queste nuove possibilità che nascono dalla decodifica del genoma della patata, nascono anche nuove possibilità di vendita.
C’è di più. In vista di questo continuo e repentino cambiamento climatico, potendo ricreare l’alimento in laboratorio, e potendone creare varietà più forti, le possibilità di crescita e produzione al di là del clima sono maggiori e potenziate.
Cambiamenti di coltura
Facciamo una precisazione. Quella della patata non è un tipo di coltura che ha subito grandi cambiamenti nel tempo a causa del cambiamento climatico. Inoltre, sono anche le colture meno soggette a malattie.
Non a caso, durante le grandi carestie della storia – una tra tutte quella irlandese – il tubero è stato la salvezza della popolazione proprio perché lo si coltiva e cresce anche in situazioni molto problematiche.
Il punto è che proprio un alimento come la patata, così versatile e resistente per natura, con le sue nuove varianti da laboratorio potrebbe diventare l’ancora di salvezza in momenti di crisi economica.
Come si sono mossi i ricercatori?
Vediamo infine qual è stato il trucchetto utilizzato dai ricercatori per decodificare il genoma della patata.
Sono partiti dalla base: le patate hanno 2 coppie cromosomiche di ogni “genitore”. Di solito la coppia è formata invece da un unico cromosoma per genitore. In sostanza le patate sono una specie tetraploide.
Detto questo, capite la difficoltà nello spezzettare il gene e ricrearlo in laboratorio. I ricercatori, però, sono riusciti a superare l’ostacolo andando per tentativi. Alla vecchia maniera insomma: hanno provato differenziando le 4 coppie cromosomiche e sequenziando il DNA di ognuna.
Trovate via via le similitudini, hanno poi segmentato le singole cellule polliniche che sono poi quelle che possono essere utilizzate per la riproduzione.