Avrete sentito parlare del fatto che la Russia non è più presente su Internet e su tutte le piattaforme in uso internazionale. Tra ban esterni e compagnie che hanno deciso di non operare più in Russia, scaturisce la nuova idea di creare un mondo virtuale chiuso. Putin ha, infatti, fatto sapere che aspira al modello cinese o, ancora peggio, a quello Nord Coreano. Capiamo meglio di cosa si tratta.
La nuova guerra sui due fronti
Prima di tutto facciamo un passo indietro, perché questa guerra è la prima a scontrarsi su due fronti: quello reale e quello virtuale. Prima di oggi non vi si era mai posti realmente il problema. Ma la guerra in Ucraina ci ha insegnato il reale potenziale del mondo digitalizzato, di Internet e di tutte le piattaforme.
La Russia sta usando il web in maniera contrastante. Putin non è contro il World Wide Web, ma è contro Internet perché “controllato” dall’America.
Da una parte ha bloccato tutte le notizie che arrivano dall’esterno, evitando di creare il malcontento del popolo, di fronte alla verità. Dall’altra c’è una propaganda interna, diffusa proprio attraverso i canali web, estrema, che portano a far credere al popolo quello che si vuole.
C’è, inoltre, da aggiungere che gli attacchi informatici sono stati una delle pedine fondamentali di questa guerra e Putin sta cercando di risolvere il problema in qualche modo. Disconnettersi completamente dalla rete globale sembra essere la soluzione.
Internet non sarà più il mezzo di comunicazione internazionale
Internet si era contraddistinto proprio per essere il miglior mezzo di comunicazione internazionale, salvo alcune eccezioni. La Cina, infatti, predilige le piattaforme nazionali, come WeChat al posto di Whatsapp, Weibo al posto di Facebook o Baidu al posto di Google.
C’è poi il caso estremo del Nord Corea che è completamente tagliata fuori dal resto del mondo, disconnessa dall’Internet globale e con un suo web interno, controllato dal governo.
Nonostante ciò, Internet è considerato il mezzo che unisce tutti, fonte di comunicazione internazionale. Ma ora che la Russia vuole uscire dall’Internet globale che succederà?
Internet si definisce una rete decentralizzata, imparziale, che non prende posizioni e che è aperta a tutti. Per questa ragione la richiesta di “gettare fuori” dal web la Russia è stata rigettata.
Non c’è nulla, però, che impedisce alla Russia di tagliarsi fuori da sola. Al resto del mondo, forse, non cambierà nulla. Sarà per coloro che risiedono nel paese che ci saranno problemi. Con una rete Internet le notizie possono essere facilmente controllate e l’opinione pubblica manipolata.
Russia: ban interni
Non si capisce bene se sia il web a non volere più avere niente a che vedere con la Russia o se sia Putin a non voler più che le piattaforme americane entrino nel suo paese.
Fatto sta che recentemente il Presidente russo ha vietato l’accesso a Facebook e Instagram, considerate “estremiste”. La mozione è stata “regolarmente” riconosciuta da un tribunale di Mosca.
Stessa sorte per Google News che, sempre secondo Mosca, riporterebbe informazioni false riguardo la guerra in Russia e, per questa ragione, è stata bandito dal paese.
Splinternet: la Russia si disconnette dall’Internet globale
Putin vuole disconnettersi dall’Internet globale. Le ragioni, come abbiamo detto, sarebbero essenzialmente due: eviterebbe gli attacchi informatici esterni, non alimentando, inoltre, le piattaforme americane, e avrebbe un controllo totale sulle informazioni.
Già ad oggi, se siamo in Russia e vogliamo collegarci all’Internet globale, sappiate, che non sarebbe un’operazione facile. Ma gli scenari futuri potrebbero essere disastrosi, tanto per la Russia quanto per il resto del mondo.
La Russia che godrebbe del privilegio del controllo dell’informazione si troverebbe, però, completamente tagliata fuori dal resto del mondo, rendendo anche gli scambi commerciali molto difficili. Inoltre, in pochissimo tempo si troverebbe ad affrontare un altro problema: l’esaurimento dello spazio di archiviazione del Cloud.
Ma anche per il resto del mondo cambierebbe molto il web. Secondo i ricercatori del Mit, infatti, ciò potrebbe portare a una reazione a catena, e paesi come Iran e Cina, che ancora utilizzano (anche se solo in parte) le reti globali, potrebbero decidere di disconnettersi anche loro.
“Avremo una serie di reti nazionali e regionali che non si parlano tra loro e che utilizzano tecnologie incompatibili. L’era di un mondo connesso sarebbe finita”.