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Negli ultimi anni l’impegno degli studiosi e le loro scoperte ci hanno permesso di conoscere più nel dettaglio e più approfonditamente ciò che si trova sopra le nostre teste: l’universo. Grazie a una recente iniziativa poi osservare i fenomeni astronomici è diventato ancora più facile. È stato infatti costruito il primo teatro olografico per la scienza.
L’Holotheatre: il primo teatro olografico per la scienza
Nell’Osservatorio Astronomico di Roma dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), all’interno del museo astronomico interattivo Astrolab, il 15 Marzo è stata infatti inaugurata l’installazione Holotheatre, primo teatro olografico per la scienza in Italia.
L’Holotheatre ricrea tramite il principio dell’olografia e con grande realismo fenomeni atmosferici di ogni tipo. Con questo strumento è quindi possibile osservare in modo inedito tutto ciò che fino ad ora era impensabile poter vivere in questo modo.
Le animazioni che si potranno osservare saranno di tutti i tipi e visibili in 3d senza però l’utilizzo di occhiali o visori. Potranno essere quindi proiettati, grazie a fasci di luci laser (come si può vedere nella prima immagine dell’articolo), diversi fenomeni astrofisici come buchi neri o supernove e non solo.
Infatti si potranno osservare anche oggetti e animazioni ma anche persone. Ad esempio il giorno dell’inaugurazione del progetto si è collegato in diretta dalla Nasa Jeremy Schnittman. L’uomo si trovava in America ma pur non essendo fisicamente in Italia è riuscito a parlare virtualmente e in diretta con i presenti nella sala.
La collaborazione di SUSA e Naumachia
Il primo teatro olografico per la scienza è stato realizzato grazie alla collaborazione di Naumachia e del progetto SUSA (Smart Urban Sustainable Area).
Il progetto SUSA prevede la partecipazione dei più importanti centri di ricerca italiani tra cui spica l’università Tor Vergata. In particolare il progetto è nato con l’obiettivo di costruire un hub di scienza e conoscenza nel quadrante sud-est della capitale.
Naumachia invece è un famoso network europeo nato con lo scopo di creare, realizzare e gestire hardware e software olografici a livello europeo e internazionale.
Le parole del direttore dell’Osservatorio a proposito dell’Holotheatre
Il teatro olografico non è l’unica installazione particolare all’interno dell’Osservatorio Astronomico di Roma. Quest’ultimo infatti, tra le altre cose, ospita anche il Lightlab, un laboratorio della luce, e il telescopio didattico Monte Porzio Telescope. Questi due strumenti, insieme all’Holotheatre, offrono ai visitatori un’esperienza arricchente unica a 360° sull’astrofisica.
Il direttore dell’Osservatorio, Lucio Angelo Antonelli, all’inaugurazione del primo teatro olografico per la scienza, ha avuto modo di parlare con la sua rappresentazione olografica. In questa occasione, tra le altre cose, ha raccontato l’intento dietro la creazione di questo progetto particolare:
“L’Osservatorio Astronomico di Roma è un Istituto che vanta una tradizione scientifica di oltre 450 anni e rappresenta una eccellenza scientifica nel panorama dell’astrofisica moderna. Gli scienziati dell’OAR hanno da sempre mostrato una grande attenzione nel comunicare e trasmettere tale eccellenza alle giovani generazioni così come alle realtà produttive del territorio. Il Teatro Olografico rappresenta un ulteriore passo per trasferire al grande pubblico e soprattutto ai più giovani, le conoscenze della scienza moderna con metodologie innovative e accattivanti”.
Grazie all’Holotheatre quindi gli spettatori potranno vivere un’esperienza immersiva e realistica. Potranno avere l’impressione di trovarsi davvero vicino a corpi celesti ed eventi astrofisici che in realtà sono lontani anni luce.
Il teatro olografico per la scienza inoltre permetterà anche di realizzare un dialogo altamente costruttivo ed educativo sul mondo dell’astrofisica. In questo modo saranno coinvolte anche le generazioni più giovani che saranno il futuro del pianeta.