Oggi vi parliamo dei crateri marziani e delle esplosioni interne al pianeta rosso che hanno portato alla luce presenza di ignimbrite. Sarebbe proprio lei la causa di questi cataclismi che modificano il substrato roccioso di Marte.
Crateri marziani ed eruzioni esplosive
La notizia scientifica di oggi riguarda il pianeta rosso. Su Marte è stata scoperta la presenza di ignimbrite, una roccia piroclastica compatta che provoca esplosioni cataclismiche.
Queste eruzioni creano dei crateri marziani, in particolare sinora se ne sono analizzati 2 molto grandi. Il substrato roccioso di questi crateri ha mostrato al team di ricercatori della School of Earth and Space Exploration (Arizona State University) una situazione geologica interessante.
Nel corso di questo articolo scopriremo nel dettaglio cosa è stato scoperto e qual è la natura dei crateri marziani.
Dati e caldere vulcaniche
Una delle altre particolarità della roccia di ignimbrite è che forma caldere vulcaniche di dimensioni grandissime. Cosa sono le caldere vulcaniche? Sono ampie conche o meglio depressioni nella struttura del terreno, di forma circolare o ellittica, che spesso vengono poi a riempirsi d’acqua e quindi si trasformano in laghi vulcanici.
I dati raccolti all’interno dei crateri marziani Gusev e Jezero hanno dimostrato non solo che sono nati da un’esplosione cataclismica di ignimbrite, ma che potrebbero trasformarsi in caldere se su Marte ci fosse acqua.
Ma qual è l’origine del substrato roccioso di Marte che ha creato questi crateri e potenziali caldere? Forse la sua ricchezza di olivina, un silicato minerale che nasce – indovinate un pò – dal magma che fuoriesce dal mantello di Marte e che innesca le esplosioni dell’ignimbrite.
Crateri marziani e ignimbrite
Visto che i crateri marziani oggetto del nostro articolo nascono dalla sua presenza sul pianeta rosso, facciamo chiarezza sull’ignimbrite.
I ricercatori si sono accorti che Marte ha una trama rocciosa insolita, in confronto a quella del nostro pianeta Terra. La similitudine è solo con la trama delle rocce vulcaniche terrestri.
Le ignimbriti (gergo tecnico per definire la roccia vulcanica terrestre) si formano da flussi di cenere piroclastica. Pomice e lava creano appunto il substrato del vulcano – di quelli come li abbiamo noi sulla Terra. Nello stesso modo si sono creati i crateri marziani, solo che al posto della pomice su Marte c’è l’ignimbrite.
Conclusioni sullo studio dei crateri marziani
Cosa possiamo concludere dallo studio che i ricercatori hanno fatto e stanno portando avanti sul sottosuolo dei crateri marziani? Che anche su Marte si innescano esplosioni spontanee e cataclismiche che modificano notevolmente la superficie del pianeta rosso.
La conclusione è che Marte e la Terra (forse) non sono poi così diversi e che un giorno avremo modo di visitare questo pianeta che da sempre crea molto interesse e mistero, ma che forse non è poi così diverso dal nostro, eccezion fatta per il fatto che ancora non vi è stata trovata alcuna forma di vita.