Oggi affrontiamo un tema scientifico interessante. Oggi parliamo della costante cosmologica – si, proprio quella di cui parlava Einstein per modificare i dati raccolti da lui stesso in materia di campo gravitazionale. A quanto pare, questi campi produrrebbero universi statici. Oggi (forse) si hanno le prove di un misterioso universo che interagisce gravitazionalmente con il nostro.
Misterioso universo oltre al nostro: possibile?
La domanda delle domande: ci sono, o non ci sono, universi paralleli al nostro? I ricercatori contemporanei in materia hanno fatto delle analisi specifiche per rispondere a questa domanda.
In pratica hanno impilato due fogli di grafene e hanno osservato cosa si ottiene dalla loro unione. Dai dati raccolti risulterebbe chiaro che si manifestano fenomeni fisici in contemporanea, solo che alcuni di essi sono invisibili perché accadono fisicamente in un misterioso universo che interagisce con il nostro.
Due universi, quasi identici le cui particelle elementari interagiscono tra loro. Tutto questo è visibile solo grazie ad una divergenza di valori della costante cosmologica di Einstein sul grafene.
La scoperta
La scoperta di questo misterioso universo è stata fatta dai ricercatori Alireza Parhizkar e Victor Galitski, che da anni studiano i dati provenienti dal nostro universo e li mettono in relazione con il valore massimo della costante cosmologica.
Che valore ha questa variante? I due ricercatori finalmente dopo anni hanno una risposta a questa domanda. I due infatti hanno anche scoperto l’effettivo valore di questa costante che può essere calcolato analizzando diversi fattori. Uno tra tutti la velocità dell’espansione dell’universo.
Ovviamente non possiamo addentrarci troppo nei dettagli di questa ricerca perché per capire fino infondo cosa hanno scoperto i due scienziati dovremmo essere dottori in fisica quantistica. Ad ogni modo vi basti capire che finalmente si hanno le prove dell’esistenza di un misterioso universo parallelo. Anzi, forse ce n’è più di uno.
Misterioso universo o… misteriosi piccoli universi?
Come abbiamo già accennato, Alireza Parhizkar e Victor Galitski sono arrivati a questa scoperta facendo un’analisi dei fogli di grafene utilizzati per raccogliere i dati quantistici che provengono dai movimenti della Terra e dell’universo per come lo conosciamo.
Come sono fatti? Sono spessi strati creati da un solo atomo di carbonio. Questo atomo ha uno schema strutturale ben preciso, a noi basti sapere che ha una forma esagonale. Le proprietà elettriche di questi fogli di grafene che vengono impilati tra di loro generano delle cariche che a loro volta creano piccoli misteriosi universi paralleli al nostro.
Con questa scoperta si va oltre e si entra in merito della quadridimensionalità. Quello che è certo è che queste particelle in movimento nel misterioso universo parallelo potrebbero funzionare come elemento premonitore. Di cosa? Ad esempio delle caratteristiche fondamentali del cosmo – tanto per dirne una.
Che altro potranno aiutarci a capire questi studi quantistici sul nostro universo alla ricerca di altri universi nascosti? Solo il tempo potrà dircelo, quello che possiamo dire è che Einstein ha ancora una volta dettato le regole del gioco per permettere agli scienziati moderni di fare nuove esaltanti scoperte. Avanti anni luce.