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“Oggi abbiamo reso il connettore unico una realtà per l’Europa”: è così che il relatore del Parlamento Alex Agius Saliba annuncia la decisione. Dal 2024 il connettore USB-C sarà l’unico caricabatterie per tutti i cellulari, tablet e apparecchi elettronici ricaricabili, a prescindere dalla casa di produzione. Ma quali sono questi dispositivi? Parliamo di cellulari, tablet ma anche e-reader, cuffiette, cuffie ed auricolari, fotocamere e videocamere digitali, console portatili per videogiochi, altoparlanti e persino laptop.
Quando entrerà in vigore la legge del connettore unico
Per ora si tratta solo di un accordo provvisorio ma dopo la pausa estiva il Parlamento Europeo e il Consiglio torneranno sul tema. A settembre gli organi competenti approveranno formalmente la proposta e il testo verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Da allora il testo di legge entrerà in vigore entro 20 giorni e le case produttrici avranno 24 mesi per adeguarsi a tali disposizioni. Per quanto riguarda i laptop ci sarà più tempo per l’organizzazione: i nuovi modelli dovranno essere conformi entro i 40 mesi.
Ovviamente queste leggi non saranno retroattive, quindi non si applicheranno ai prodotti già immessi sul mercato.
Un accordo per ridurre i rifiuti elettronici e semplificare la vita dei consumatori
“Sostenibilità” e “protezione del consumatore” sono le parole chiave della legge. L’UE stima che il provvedimento del caricabatterie unico porterà i consumatori a risparmiare circa 250 milioni di euro e 11.000 tonnellate di rifiuti elettronici all’anno. Questi sono i numeri di tutti quei caricabatterie inutilizzati che abbiamo nel cassetto.
Non potevamo mancare però i detrattori, prima tra tutti l’Apple, con il suo formato di ricarica proprietario Lightning. Che la mela mordicchiata si aspettasse questa legge era chiaro: gli iPad Pro e i MacBook Pro supportano già l’USB-C… ma non è lo stesso per il recente iPhone 13, ancora legato per il cavo bianco. Secondo Apple, il cavo unico porterà un’obsolescenza precoce dei dispositivi non USB-C e confonderà ancora di più gli utenti.
L’obiettivo però è tutto il contrario: con il connettore unico si punta a sviluppare la ricarica wireless, vista come la prossima evoluzione di questa tecnologia. Anche l’informazione per il consumatore sarà più precisa: indicazioni più dettagliate sul prodotto ed un’etichettatura più chiara.
Dal Parlamento quindi parlano chiaro: “Se la Apple vuole vendere i suoi prodotti sul nostro mercato interno deve rispettare le nostre regole: i dispositivi devono avere una porta di tipo USB-C è una regola che vale per tutti. Non stiamo più parlando di una lettera di intenti con tutte le scappatoie che hanno avuto negli ultimi 10 anni”
La lunga strada del connettore unico
È dal 2009 che la Commissione Europea ci sta provando: mettere un limite all’eccessiva frammentazione di mercato dei caricabatterie per cellulari e dispositivi simili.
Il primo, timido, risultato fu una lettera d’intenti firmata dai principali produttori di apparecchi telefonici. Da oltre 30, i tipi di caricatori divennero solamente 3. Ma una lettera d’intenti ha due grandi limiti: non ha valore vincolante ma ha una data di scadenza. La fine del documento era stimata per il 2014. Da lì ci vollero anni prima che le multinazionali tecnologiche si mettessero d’accordo anche solo a pensare ad una nuova lettera d’intenti.
Ma alla Commissione Europea non bastava più un accordo tra gentiluomini. Serviva, e serviva al più presto, una misura legislativa. Misero sul piatto di lavoro del 2020, quindi, una proposta per l’armonizzazione di tutti i dispositivi di ricarica.
13 anni dopo, martedì 7 giugno, viene raggiunto un accordo:
- Un connettore unico per tutti i dispositivi elettronici portatili di piccole e medie dimensioni
- L’armonizzazione della velocità di carica per i dispositivi che supportano la ricarica rapida
- La possibilità per gli utenti finali di scegliere se acquistare un dispositivo con o senza il cavo
- Maggiore precisione sulle informazioni riguardo le prestazioni di ricarica del cavo e del dispositivo
Una vera e propria svolta storica per la sostenibilità delle tecnologie di ricarica. La prima, ma non l’ultima. Al Parlamento Europeo, infatti, già si sta parlando di un’altra novità dai toni vintage: le batterie rimovibili.