In questo articolo vi parliamo del piano per il lancio di Comet Interceptor, ovvero la sonda creata dall’Agenzia Spaziale Europea in grado di dare la caccia alle comete nell’Universo. Che sia solo un piano di lancio per dare uno smacco alla NASA? Lo scopriamo di seguito.
Comet Interceptor e lancio programmato
L’Agenzia Spaziale Europea ha approvato lo scorso 8 giugno la data ufficiale del lancio di Comet Interceptor, ovvero della loro sonda caccia comete.
La data prevista è nel 2029. L’unica cosa che per adesso è trapelata è che l’Agenzia coopererà con la JAXA per questo progetto. In pratica Europa e Giappone si incontrano sulla strada della conquista del cosmo.
Una missione strutturata in 3 parti: infatti, verranno lanciate in orbita ben 3 sonde, di cui una sarà una vera e propria navicella, mentre le altre due saranno i suoi satelliti.
Dov’è adesso Comet Interceptor?
E fino al 2029? Dove starà Comet Interceptor? La sonda sosterà nel punto L2 di Lagrange due. Si tratta di un punto gravitazionale stabile a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra.
In questo punto c’è una particolare sincronia tra la gravità del nostro pianeta e quella che il Sole le imprime. Quindi, la sonda andrà ad fluttuare intorno al Sole, sfruttando l’energia della Terra.
Una collocazione temporanea, ovviamente. Quando si sarà individuato il suo obiettivo, allora verrà lanciata ed inseguirà la sua prima cometa proveniente dalla periferia del sistema solare.
L’importante è essere pronti
Esatto! Purtroppo Comet Interceptor non potrà sostare a lungo in L2. Per questo motivo il team di esperti è in continua evoluzione con il controllo del passaggio delle comete che provengono dal sistema solare.
La data del lancio dovrà essere rispettata o anticipata. Non si potrà andare oltre il 2029, altrimenti la missione della navicella costruita dall’ESA sarà nulla.
Nel mentre le agenzie spaziali giapponesi nel mentre si occuperanno di custodire uno dei due satelliti della navetta madre. Il lanciò dovrà essere effettuato in sincrono, quindi sono tutti pronti e tutti controllano costantemente i dati che provengono dal cielo.
Parliamo delle comete…
Facciamo una piccola parentesi sulle comete che provengono dalla periferia del sistema solare. Ovvero, quelle che Comet Interceptor dovrà cacciare nell’Universo.
Di questo ha parlato Michael Küppers, scienziato del team della navicella madre. Küppers ha spiegato che le comete che provengono dalla periferia del sistema solare contengono il materiale più antico dell’Universo da noi conosciuto e studiato.
Riuscire quindi ad intercettarle e poterne prelevare dei campioni per poi studiare a fondo vorrebbe dire comprendere fino infondo le caratteristiche di questi oggetti orbitanti dello spazio e la storia dell’Universo stesso. In sostanza potremmo rispondere alla domanda: cosa c’era prima del sistema solare? Come si è evoluto?
Comet Interceptor non è la prima…
Quella di Comet Interceptor non è la prima missione lanciata dall’ESA. Le passate edizioni si chiamavano Giotto e Rosetta. Entrambe si occupavano dello studio delle comete Halley e 67P/Churyumov-Gerasimenko.
La differenza con questa nuova missione? Che le comete in quel caso erano ben note agli studiosi. Quelle che invece andrà a studiare Comet Interceptor sono sconosciute, vanno – appunto – scovate e cacciate.
Inoltre, l’obiettivo del progetto è diverso. Questa volta si andrà a studiare comete dinamicamente nuove e non periodiche. Si tratterà quindi di comete incontaminate, le cui caratteristiche devono essere tutte scoperte.