Wonderflow parte alla conquista del mondo, ma è italiana l’AI della moda che “ascolta” i clienti e trasforma le loro recensioni, negative e positive, in dati utili per l’azienda. Scopriamola insieme.
Wonderflow: a partire dall’idea
Wonderflow è una start up fondata nel 2014 ad Amsterdam, da un team completamente italiano: Riccardo Osti, Giovanni Gaglione e Michele Ruini.
Riccardo Osti nasce e cresce a Roma. Studia economia e si specializza nel marketing e nella consulenza per la trasformazione digitale. Tuttavia, decide di cambiare aria e si sposta a Trento dove conosce gli altri due cofondatori e insieme iniziano a pensare a Wonderflow. Tuttavia, la vera svolta arriva solamente dopo il viaggio ad Amsterdam.
Nel 2014, proprio ad Amsterdam, la startup dei tre ragazzi italiani viene scelta al programma Rockstar, un acceleratore europeo di startup, tra altri 600 candidati.
Dalla nascita ad oggi
Wonderflow nasce come una “sentinella digitale”. Cerca nel web quello che i clienti e gli utenti dicono riguardo un determinato prodotto, analizza tutte quelle parole, recensioni, lamentele, e poi suggerisce all’azienda cosa fare per migliorarsi.
Oggi la startup è diventata una scaleup, con 25 milioni di investimenti, una sede operativa e legale ad Amsterdam e due uffici a Milano e Trento, con un totale di 70 dipendenti, di 15 diverse nazionalità.
Ma non è tutto, perché basti vedere i nomi che figurano tra i clienti per capire quanta strada ha fatto questa startup: Phillips, Lavazza, Pirelli, Colgate, Palmolive, DeLonghi, ecc.
Wonderflow: vincitrice dell’Innovation Village Retail
Tutto ciò viene premiato e Wonderflow è, infatti, vincitrice dell’Innovation Village Retail di Expo Riva Schuh & Gardabags.
Si tratta di un contest dedicato alle realtà più innovative impegnate nel settore della moda e della vendita al dettaglio. La startup ha gareggiato contro altre nove realtà del settore.
“Un’ulteriore riprova del valore inestimabile dell’innovazione nel settore della moda. L’interesse creatosi intorno all’Innovation Village Retail dimostra quanto il fashion retail sia consapevole delle potenzialità. Per questa edizione abbiamo scelto di puntare molto sul tema della tracciabilità, in cui la tecnologia blockchain, tra tutte, apre scenari importanti in termini di automazione.
Scenari che, siamo certi, i tanti partner industriali presenti alla fiera sapranno cogliere, generando opportunità di crescita per tutto il settore” – Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fiera e Congressi.
Come funziona l’AI della moda
Wondeflow non analizza solamente i prodotti di moda, ma tutti quella della vendita al dettaglio. La strategia di marketing dove si inserisce Wonderflow è la cosiddetta Know Your Customers, conosci i tuoi clienti.
E ciò che fa l’AI in questione è proprio ascoltare la voce dei clienti. L’intelligenza artificiale ispezione a fondo il web, scovando ovunque si parli di quel determinato prodotto, nel bene e nel male (recensioni, lamentale, discussioni).
Wonderflow raccoglie e analizza le recensioni dei siti di e-commerce, le conversazioni sui social, i dati in possesso del customer care raccolti attraverso i call center, Twitter, le chat. Tutto è raccolto in unico posto e analizzato attraverso il software di intelligenza artificiale.
Il lavoro viene poi mostrato attraverso dei grafici, degli approfondimenti e, addirittura, dei consigli, che dicono all’azienda dove e cosa migliorare, per andare incontro alle esigenze dei clienti. Letteralmente Wonderflow da voce ai clienti, suggerendo all’azienda cosa essi vogliono.
Si tratta di un lungo lavoro che, senza l’aiuto dell’intelligenza artificiale, richiedeva settimane. Ora bastano pochi minuti.