Lanciato nel 2016 sotto il nome di musical.ly, TikTok permetteva agli utenti di condividere brevi clip musicali che non andavano oltre i 15 secondi. Poi sono diventati 30 secondi, e poi ancora 180. Nel 2018 il nome è cambiato e sono stati inseriti tantissimi strumenti per liberare la fantasia dei creator.
Da marzo 2021, infine, il grande aggiornamento che porta la soglia massima della creatività a 10 minuti. Ma perché questa scelta? Vediamo insieme quali sono i motivi e i risvolti di questo nuovo aggiornamento!
TikTok e la sua strada fino ai video di 10 minuti
Da sempre il punto di forza di TikTok sono stati i video corti e semplici, quelli che chiunque può registrare e condividere. Sono dei veri e propri spaccati di quotidianità, senza lavori di postproduzione o di montaggio. Dei prodotti cotti e mangiati, per cui non servono capacità particolari ma solo qualcosa da mostrare, e a volte, nemmeno quello.
Gli strumenti di editing forniti da TikTok erano abbastanza basici: velocizzare la voce, “duettare”, ovvero affiancare il proprio video a quello di un altro tiktoker, o inserire filtri. E probabilmente proprio i filtri sono stati, fino ad ora, le funzionalità più usate grazie alla loro facilità ed immediatezza d’uso. Ma ora che i video arrivano fino a 10 minuti, probabilmente non basteranno più.
E TikTok si è preparata per questo, rendendo il suo strumento di registrazione un po’ più completo, anche se non necessariamente complesso. Ora c’è la possibilità di tagliare le clip, modificarle, assemblarle e ritoccarle… un po’ come succede con l’app CupCut, che già da un po’ era stato integrata sul social.
La scommessa dei video lunghi
TikTok era partita come una piattaforma molto veloce, diretta principalmente verso un pubblico giovane, anzi giovanissimo, di teenager voraci di stimoli sempre nuovi. Tanti assaggi di cose diverse per tenere alto l’interesse. Con il passare degli anni, però, l’età media degli utenti si è alzata, ed ora vede una certa presenza anche nella soglia 30+.
Secondo alcuni studi, però, la soglia di attenzione media sui social è comunque di circa 8/9 secondi. Se entro quel lasso di tempo il contenuto non fa colpo, si passa al successivo. Ma allora perché scommettere su un formato così diverso da quello che aveva reso TikTok così iconico?
La risposta ufficiale è quella di permettere ai creator di esprimersi più liberamente e agli utenti di poter scegliere tra più formati. È impossibile, però, non vedere dietro questa mossa anche un certo interesse economico. Più durano i video, più è facile inserire sponsorizzazioni paganti, esattamente come con Youtube.
TikTok, YouTube ed Instragam: la guerra dei video e della monetizzazione
I tre grandi colossi dei social media ormai si sono delineati: TikTok per video brevi e divertenti, YouTube per video lunghi e informativi, Instagram per le foto. Ma è davvero così marcato il confine tra di loro? Inizialmente sì, forse, ma ora i contorni si stanno facendo più sfumati.
Il grande fattore da tener conto è quello del format dei contenuti: i video, brevi o lunghi che siano, intrattengono di più di un testo e persino di un’immagine. Per questo motivo anche Instagram ha deciso di puntare sui Reels, ovvero i formati brevi della piattaforma, arrivando fino ad offrire dei bonus e degli incentivi ai creator che li utilizzavano.
Il paradosso di questa situazione è che da una parte TikTok allunga sempre di più i video per avvicinarsi a YouTube, ma dall’altra YouTube ed Instragram li accorciano per diventare sempre più come TikTok! Accanto ai Reels di IG, YouTube ha inserito e spinto gli Shorts, ovvero quei video che vanno da un minimo di 15 ad un massimo di 60 secondi.
Che sia la fine di TikTok per come lo conosciamo? Difficile da dire al momento. Quel che sappiamo è che, prima dell’estensione a 10 minuti, i video migliori erano quelli tra i 7 e i 15 secondi. Dopo l’aggiornamento, i video che performano meglio su TikTok sono quelli tra i 21 e i 34 secondi. Non ci resta che stare a guardare, letteralmente.