Oggi andiamo alla scoperta del Sole con alcune foto scattategli grazie all’utilizzo delle onde radio. Il progetto si chiama Sundish ed è stato avviato in Italia da alcuni scienziati che si occupano di studiare i movimenti e mutamenti della grande stella. In questo articolo scopriamo cosa hanno visto in queste istantanee del Sole
Alla scoperta del Sole grazie alle onde radio
Si chiama Sundish ed è un progetto coordinato dall’astrofisico Alberto Pellizzoni per Inaf. Pellizzoni e il suo team sono riusciti a scattare alcune foto al Sole grazie all’utilizzo delle onde radio.
Grazie alla loro idea e al progetto in sé, l’Italia diventa uno dei pochi paesi al mondo in cui si studiano gli astri grazie all’utilizzo di una rete di telescopi coordinati tra loro. Questa rete si distribuisce tra Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna ed è appunto gestita dall’Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna e Cagliari.
Vi stiamo parlando di una sofisticatissima rete di antenne attraverso le quali si possono monitorare i movimenti e mutamenti degli astri, in particolare di stelle, meteore e altri oggetti provenienti dall’universo.
Sundish e il monitoraggio a spettro magnetico
Cosa fanno gli scienziati che seguono il progetto Sundish? Utilizzano osservazioni congiunte di strumenti a spettro elettromagnetico – insomma delle onde radio che permettono la comunicazione tra Terra e spazio – che permettono di monitorare il Sole.
Praticamente, questo nuovo sistema di monitoraggio sfrutta le onde radio emesse dalle antenne degli osservatori di Emilia Romagna e Sardegna – in primis il Medicina e il Sardinia Radio Telescope – per ricevere delle istantanee del Sole che vengono poi analizzate da specifici software.
I dati solari creano poi un catalogo di 170 immagini della crosta solare e del suo nucleo, con le quali i fisici tengono d’occhio quello che sta accadendo alla stella più grande del nostro sistema, quella senza la quale non avremmo luce.
Italia in pole position
Pellizzoni ha dichiarato durante una conferenza stampa che l’Italia è attualmente l’unico paese a svolgere studi così approfonditi sul Sole. Per certi aspetti è anche l’unica ad avere gli strumenti adatti per farlo.
Insomma, siamo in pole position e grazie al sistema Sundish. Non solo. Entro il 2024 riusciremo anche ad osservare frequenze oltre i 100 GHz, che daranno agli scienziati la possibilità di comprendere sempre di più e meglio quali sono le emissioni solari, le sue regioni attive, ma soprattutto a che punto sia il ciclo solare.
Regioni attive e aree luminose
Tutti questi studi sono nati per caso – spiega Pellizzoni in conferenza stampa – e mostrano quelle che sono le regioni attive del Sole e quindi le sue aree luminose caratterizzate da intensi campi magnetici.
Queste aree forniscono energia: permettono i brillamenti solari e le espulsioni di massa coronale. In pratica, danno vita ad eventi e situazioni che con il tempo potrebbero essere deleteree per lo spazio, e in particolar modo per il nostro pianeta Terra.
Grazie a Sunsish si può scrivere una mappa meterologica dei fenomeni spaziali legati al Sole, che ci riguardano in termini di vita sulla Terra e sviluppo nei secoli.
Sundish e space weather
In conclusione, queste parabole che emettono onde radio verso lo spazio, concepite per studiare ed osservare il Sole. Danno la possibilità agli astronomi di capire quanti anni di vita ancora restano alla nostra stella nascente e quali variazioni essa porterà al nostro pianeta.
Si chiama space weather ed è quella “branca” dell’astrofisica che studia i movimenti degli astri nel tempo, per prevederne i movimenti futuri. Movimenti che potrebbero portare anche alla distruzione del globo o alla sua mutazione per la sopravvivenza.