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Avrete sentito nelle scorse settimane la notizia della “crisi dell’anidride carbonica”. Sembrerebbe che l’anidride carbonica per uso alimentare sia introvabile e che le bibite gasate siano a rischio. Ma come è possibile una cosa del genere? Perché non c’è più anidride carbonica?
L’allarme delle aziende
A lanciare l’allarme sono state le stesse industrie alimentari. L’italiana Assobibe, rappresentante le aziende italiane nel settore delle bevande, è stata tra le prime a lanciare l’allarme: sul mercato la CO2 ad uso alimentare comincia a scarseggiare e inizia a essere complicato reperirla.
Inoltre, questi sono proprio i mesi più caldi e in estate la produzione di bibite gasate, fresche e dissetanti, solitamente aumenta, ma le aziende non sono in grado di far fronte all’aumento della domanda. Ciò vuol dire che rischiamo di passare un agosto bollente, senza bibite gasate.
Dall’allarme lanciato da Assobibe si legge: “Le aziende sono in momento di estrema difficoltà. Ai rincari dei costi dell’energia del 550% ora si aggiungono anche i problemi di reperimento dell’anidride carbonica, mentre da gennaio sarà operativa la Sugar Tax, che porterà un incremento medio della fiscalità del 28%. Chiediamo al governo di agire almeno su questo, perché la tassa deve essere eliminata”.
Sant’Anna ha temporaneamente smesso di produrre acqua gasata
Alcune aziende si sono davvero trovate alle strette, non essendo riuscite a reperire la CO2 necessaria.
È stato il caso dell’Acqua Sant’Anna che ha dovuto chiudere la linea di produzione dell’acqua gasata. Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato della società ne ha dato l’annuncio: “Ho dovuto fermare le linee dell’acqua gasata, il 30% della nostra produzione.
L’anidride carbonica è diventata introvabile, i fornitori con cui abbiamo un contratto ci hanno spiegato che non conviene più produrla e hanno a loro volta fermato gli impianti”.
L’anidride carbonica scarseggia già da un anno
Bertone racconta che non si tratta, tuttavia, di un problema nuovo. L’anidride carbonica scarseggia già da un anno. In particolare una piccola crisi si era verificata alla fine del 2021. Tuttavia, la crisi non era finita sulle prime pagine, perché le aziende del settore erano riuscite a far fronte alla crisi con le scorte.
Quella di quest’estate, invece, è una crisi senza precedenti e ormai le scorte sono finite e le aziende non sanno dove e come reperirla.
Ma la crisi sembra iniziare a interessare anche altri settori, oltre a quello delle bibite gasate. L’industria dolciaria, ad esempio, ha anch’essa lanciato l’allarme, in quanto anche loro utilizzano l’anidride carbonica per preparare alcuni dei loro prodotti.
Perché non c’è anidride carbonica?
Ma perché manca l’anidride carbonica? I produttori spiegano che ormai non conviene più produrla e la crisi è un’ulteriore conseguenza dell’aumento dei costi dell’energia.
L’aumento dei costi influenza i processi di estrazione naturale o di produzione industriale dell’anidride carbonica. A questo bisogna aggiungere il trasporto, tra i settori più colpiti dall’aumento dei costi dell’energia.
Perché si utilizza nelle bibite?
L’anidride carbonica si utilizza per rendere gasata l’acqua e molte bibite analcoliche presenti sul mercato. La maggior parte delle acque frizzanti che possiamo trovare nei supermercati sono realizzate con acqua minerale la quale ha subito un processo di carbonazione, proprio attraverso l’aggiunta di CO2.
Ma “creare le bollicine” non è il suo unico scopo essa viene utilizzata per diversi prodotti alimentari destinati al consumo umano. Essa inibisce la crescita di batteri aerobici e di muffe. Viene, inoltre, utilizzata per decaffeinare il caffè, per il congelamento rapido, per la sterilizzazione degli alimenti, per spostare l’aria durante il processo di inscatolamento dei prodotti.
Insomma, la sua scarsità potrebbe creare diversi problemi ai processi di produzione del settore alimentare e non solo per quanto riguarda la produzione delle bibite gasate.
Tuttavia, l’anidride carbonica c’è ed è possibile ancora estrarla e produrla. Il vero problema è, ancora una volta, l’aumento dei costi dell’energia. Un problema che sta arrivando a toccare davvero tutti i settori.