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Cosa vuol dire condividere immagini di vulcani e altre immense meraviglie della natura? Al giorno d’oggi vuol dire rendere più efficace e trasparente come viene mantenuta la flora e la fauna nel mondo, mitigando i rischi e la percezione dei fenomeni naturali. Scopriamo insieme il nuovo linguaggio dei social relativo a questo argomento.
Vulcani nell’era dei social
La notizia di oggi tratta lo studio pubblicato sulla rivista “Frontiers in Earth Science”. Il titolo parla da solo: Eruptions and Social Media: Communication and Public Outreach About Volcanoes and Volcanic Activity in Italy.
L’argomento dei vulcani nell’era dei social fa riflettere sull’importanza della pubblicazione e condivisione di immagini naturiste sui social networks. Queste condivisioni infatti permettono alle persone di tenersi informate su ciò che accade nel mondo e sui suoi fenomeni naturali.
Nei prossimi paragrafi vedremo di cosa parla questo studio e cosa è successo negli ultimi 4 anni grazie alla pubblicazione di queste immagini su Facebook, Instagram e Youtube.
Informazione continua
Quando si dice che i social non sono cultura non è propriamente vero. Per certi aspetti, per alcuni settori, sono informazione pura e costante. Un esempio è appunto il mondo della natura.
I molti appassionati e non del mondo naturista, in particolare di vulcani, oceani e cose di questo genere, cercano di continuo curiosità e news sul mondo dei fenomeni naturali, il che ha permesso agli esperti di poter avviare nuove ricerche e approfondimenti più dettagliati.
Vero è che questo mondo è pieno anche di molte fake news. Ciò non toglie l’importanza della condivisione del lavoro dei veri esperti. Infatti, lo studio in oggetto al nostro articolo si pone un obiettivo ben preciso, ovvero trovare contenuti sempre nuovi e adatti ai curiosi.
La sfida è dare a questo pubblico così interessato a ciò che succede al nostro povero mondo, anche in termini di inquinamento e surriscaldamento globale, informazioni aggiornate, veritiere, ma soprattutto immagini che suscitino la loro costante curiosità.
Come funziona questo studio sui vulcani
Lo studio in questione si è concentrato sui vulcani. Gli scienziati hanno raccolto informazioni ed esperienze, le hanno condivise sui social e dopo hanno preso i dati di condivisione.
Si sono accorti che negli ultimi 4 anni l’interesse relativamente a fenomeni naturali come le eruzioni distruttive dei più grandi vulcani del mondo è accresciuto del 42%. Un dato importante che ci dice che le persone, oltre ad usare Facebook per interessarsi di ciò che fa il vicino, lo utilizza anche per documentarsi su ciò che accade nel mondo.
Calibrare il messaggio
La conclusione dello studio è che la cosa importante è calibrare la quantità e la qualità delle informazioni in merito al fenomeno naturale in oggetto.
Infatti, dallo studio è risultato anche che, relativamente ai vulcani, molti cercano anche informazioni in merito ai disastri che essi compiono. Questo ci dice che le persone sono spesso interessate alle tragedie più che al fenomeno in sé. Ecco perché è importante che l’informazione condivisa sia puramente scientifica e non riguardi cose o persone coinvolte nel fenomeno naturale.
Grazie a questo studio si sta iniziando a lavorare sulla comunicazione della scienza tramite i social in maniera più programmata ed esaustiva, alla ricerca di canali che possano accrescere la conoscenza di coloro che si rivolgono ai social per imparare cose sempre cose nuove.