In questo articolo vi parliamo ancora una volta di ecosostenibilità. Abbiamo trovato on line la notizia di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Catalysis e ci è sembrata interessante: il platino può essere utilizzato per una mobilità più verde. Come? Lo vediamo nei prossimi paragrafi in cui vi parliamo di mobilità green, motori ad idrogeno ed economia futura per un mondo migliore. Continuate a leggere.
Cosa si intende per mobilità green?
Facciamo una piccola introduzione. Che cosa si intende per mobilità green? La parola forse già vi dice qualcosa. Stiamo parlando di una tipologia di spostamento ecosostenibile che genera un impatto ambientale minimo.
Un’insieme di pratiche di trasporto responsabile che apportano benefici alla natura e all’ambiente che ci circonda, quindi anche all’uomo. Veicoli elettrici, ad idrogeno, motori che non usano combustibili che espellono CO2, tutto si muove verso un nuovo mondo in cui l’ambiente vince a pro della salute del genere umano.
Spot come “Utilizza la bici appena puoi”, o ancora “Vivi elettrico” sono il riassunto di quello che vi stiamo dicendo: l’ambiente ha bisogno di essere preservato dallo smog e dall’inquinamento provocato dai motori a diesel e benzina, ecco perché è sempre maggiore l’utilizzo di sistemi che permettano all’uomo di spostarsi senza produrre troppa CO2.
La ricerca sui processi chimici del platino
Ed eccoci arrivati alla notizia di oggi. Il platino potrebbe essere la nuova soluzione alla mobilità verde. Infatti, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Catalysis, sono stati individuati dei catalizzatori a base di platino che aumenterebbero le performance dei veicoli ad idrogeno.
Una news importante che renderebbe questo tipo di motori la chiave per una mobilità più ecosostenibile. Utilizzare questo tipo di motori ridurrebbe non solo l’inquinamento prodotto dai gas di scarico delle auto e di qualunque altro tipo di mezzo di trasporto, ma renderebbe anche inferiore il costo del trasporto stesso.
Mobilità verde e chimica
Vediamo lo studio nello specifico. Tutto nasce da un gruppo di ricerca che lavora all’Istituto di chimica dei composti organometallici. Insieme all’Istituto per i processi chimico fisici del Consiglio Nazionale delle ricerche questo gruppo ha individuato le caratteristiche critiche di alcuni materiali, uno tra tutti il platino.
Si chiamano “descrittori” e sono materiali utilizzabili nei dispositivi a celle a combustibile ad idrogeno. Questi “descrittori” catalizzano e rendono i materiali come il platino adatti alla combustione che crea l’energia necessaria a far muovere un motore meccanico.
Non solo. Ne aumentano la performance perché spingono a tal punto che durante il processo di catalizzazione sviluppano nuovi catalizzatori che creano a loro volta nuova energia, due volte più potente (e due volte più pulita).
La domanda è: questo tipo di energia sarà anche fruttuosa da un punto di vista economico? Vediamo quali sono le previsioni nel prossimo paragrafo in cui affrontiamo il tema dell’economia futura.
Mobilità ed economia futura
L’obiettivo è creare un’economia futura basata sull’idrogeno come vettore d’energia. Un vettore che crea energia pulita e che minimizza le perdite, diminuendo l’impatto sull’ambiente.
Con questi dispositivi si potrebbe anche pensare di sostituire le vecchie marmitte catalitiche e sostituire tutto con motori elettrici. La chiave di questo nuovo tipo di mobilità green sta nell’arrivare alla completa decarbonizzazione del trasporto pubblico (e di conseguenza di quello privato).
La diminuzione dell’inquinamento da smog prodotto dai motori a combustione porterebbe anche ad una netta diminuzione del riscaldamento globale. Una battaglia in cui, alla fine, vincono tutti: l’ambiente e l’uomo.