Conoscete la teoria dello scienziato Frank Drake in merito alle presenze extraterrestri? Oggi, ad un mese dalla morte del noto cacciatore di alieni vogliamo dedicargli un articolo in cui esponiamo la sua teoria con equazione annessa per ricordare anche a coloro che non credono alla possibilità della presenza di altre forme di vita nello spazio che infondo tutto è possibile.
La domanda di Drake: siamo soli nell’Universo?
Frank Drake ha iniziato i suoi studi sugli alieni nel 1960 ponendosi come tanti altri scienziati la domanda delle domande: “Siamo soli nell’Universo?”. Drake pensava di no e pensava anche che l’uomo stesso un giorno sarebbe uscito dai propri confini terreni per esplorare lo spazio e le altre forme di vita in esso presenti.
Da buon astronomo e astrofisico ci studiò sopra ed identificò una formula utile a stimare il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti nello spazio (all’interno della nostra galassia).
Alcuni l’hanno denominata “l’equazione dell’amore”, sapete perché? Continuate a leggere il nostro articolo per scoprirlo.
Alieni e l’equazione dell’amore
Ora vi racconteremo la storia di come Frank Drake abbia iscritto nella storia dell’astrofisica la cosiddetta “equazione dell’amore”, studiando gli alieni.
Siamo nel 1960 è Drake ha solo 30 anni. Durante un incontro organizzato dall’Accademia Nazionale della Scienza si imbatte in una ricerca sulle forme di vita intelligenti nell’Universo.
Lui, d’altro canto, era il più giovane scienziato del momento ad aver condotto una ricerca sulle onde radio provenienti dallo spazio. Uno studio che aveva condotto con interesse presso l’Osservatorio della Virginia Occidentale (uno dei più grandi al mondo dell’epoca).
Durante il meeting scrive un’equazione che sarebbe entrata negli annali della storia scientifica e di quella dello studio degli alieni. Questa equazione prevede un calcolo che mette a confronto i fattori che servono per entrare in contatto con le civiltà extraterrestri. La moltiplicazione di questi fattori ci mostra il numero delle civiltà rilevabili nella nostra galassia.
Ricerca radio, stelle e alieni
Come funziona l’equazione di Drake? Ve lo spieghiamo subito, ma prima vogliamo mostrarvi l’equazione nella sua interezza e formula.
N rappresenta il numero di civiltà aliene con cui è possibile interagire. Per ottenerlo abbiamo bisogno di R, ovvero del tasso medio annuo di stelle di nuova costituzione. fp è la frazione di stelle che hanno pianeti, mentre ne è il numero medio di pianeti per sistema planetario atti alla vita.
Abbiamo poi il fattore fl (la frazione dei pianeti su cui siamo effettivamente certi si sia sviluppata vita) ed fi; la frazione di pianeti su cui sono stati rilevati esseri vita intelligente.
fc e L sono rispettivamente la frazione di civiltà extraterrestri in grado di comunicare e la stima della durata di queste civiltà evolute.
Moltiplicando questi fattori, l’equazione mostra come matematicamente sia possibile individuare gli alieni che vivono al di là del pianeta Terra.
Ma quindi: siamo soli o no nell’Universo?
La domanda principale ricorre sempre. Tutt’oggi molti scienziati utilizzano l’equazione di Drake per dare un senso ai loro studi sugli alieni e per interpretare le onde radio captate dallo spazio.
Rispetto ai valori dell’equazione, fl e fi rimangono ad oggi indefiniti, per tanto l’equazione non ha un valore pratico ancora attuabile. Ci sono però rumori ed interferenze che ci fanno sempre di più credere (e ben sperare) che al di là del nostro pianeta esista vita o si possa vivere.
Nonostante l’equazione ovviamente ha un valore teorico indiscusso, è chiaro che esista ancora un gran numero di persone (anche scienziati) scettiche in merito all’esistenza della vita extraterrestre. Nonostante gli scettici, gli scienziati che credono nel lavoro di Drake e continuano a cercare gli alieni sono tantissimi.